L’Academy of Motion Picture Arts and Sciences si è vista sfuggire un’opportunità per dimostrare la sua imparzialità e la sua difesa della libertà di espressione, lasciando nel silenzio l’accaduto che ha colpito il co-regista palestinese Hamdan Ballal, vincitore dell’Oscar con il documentario No Other Land.La decisione del premio Oscar era stata percepita come un riconoscimento della qualità artistica del film, ma per molti sembrava anche essere una scelta politicamente carica, che non aveva necessariamente suscitato scalpore. Il silenzio dell’organizzazione, tuttavia, è stato oggetto di critiche da parte delle stelle del cinema e dei membri più attivi della comunità artistica.Joquin Phoenix e Penelope Cruz hanno pubblicato una lettera aperta firmata da 600 colleghi che ha condannato la mancanza di posizione dell’Academy nel faccia a faccia con questo episodio drammatico. Nella lettera si legge che l’organizzazione, in seguito alla critica, dichiara formalmente che condanna la violenza e i soprusi nei confronti dei registi.La reazione tardiva dell’Academy è stata giudicata incomprensibile da molti esperti e registi, secondo cui non si tratta solo di un problema di tempo per reagire ma anche della consapevolezza che per l’istituzione che assegna gli Oscar, il silenzio sia una scelta politica.
L’Oscar a No Other Land, i sospetti di politicismo.
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