10 aprile 2024 – 20:13
Luca Zingaretti torna a interpretare il ruolo de ‘Il Re’ del carcere di frontiera S. Michele, ma questa volta lo ritroviamo dietro le sbarre come monarca assoluto: dal 12 aprile in esclusiva su Sky e in streaming solo su Now, la nuova stagione del prison drama Sky Original prodotto da Sky Studios con Lorenzo Mieli per The Apartment e con Wildside, entrambe società del gruppo Fremantle, in collaborazione con Zocotoco (casa di produzione dello stesso Zingaretti). La seconda stagione è stata girata in parte nell’ex carcere Le Nuove di Torino, oggi trasformato in un museo. In otto episodi diretti da Giuseppe Gagliardi, la seconda stagione del Re è stata scritta da Peppe Fiore, Alessandro Fabbri e Federico Gnesini. La serie riprende da dove si era interrotta la prima stagione.”Con il crollo doloroso del protagonista – racconta Zingaretti – che aveva governato con metodi discutibili e non ortodossi secondo una sua idea personale di giustizia, ora si trova in una situazione capovolta: rinchiuso in una cella buia con i suoi seguaci trasferiti e l’intera popolazione carceraria desiderosa di vendetta. Ad un certo punto arriva in prigione un signore (il capo dei servizi segreti, Fabrizio Ferracane) che gli offre la possibilità di risollevarsi. E quando cadi dal cavallo e poi ti rimettono in sella, sorgono inevitabilmente delle domande”, aggiunge l’attore mostrandosi “molto soddisfatto di questa seconda stagione”, il cui obiettivo non è “denunciare la situazione delle carceri italiane ma narrare una realtà coartata attraverso lo stesso meccanismo di alcuni reality”. Riguardo al suo personaggio afferma: “Non credo sia malvagio; non mi sono mai posto il problema di giudicarlo ma piuttosto d’analizzarlo. Come attore che lo interpreta, non posso fare a meno di provare empatia e simpatia per lui poicheeacute; ciò che gli accade è umano”.Per quanto riguarda la possibilità di una terza stagione de ‘Il Re’, Zingaretti spiega: “Al momento non se ne parla”. Accanto a lui ritornano Isabella Ragonese nei panni della comandante delle guardie penitenziarie Sonia Massini; Anna Bonaiuto nel ruolo del magistrato che indaga su Testori; Barbora Bobulova come ex moglie di Testori; Thomas Trabacchi interpretando il magistrato Vito Mancuso detenuto nel carcere; Caterina Shulha nella parte dell’avvocato Claudia Agosti; Stefano Dionisi nei panni di un detenuto che diventerà amico di Testori.Zingaretti aggiunge: “L’intento della serie non è denunciare le condizioni carcerarie; conosciamo bene che la situazione è disastrosa e disumana. Entrare in un’atmosfera claustrofobica ci ha aiutato molto poicheeacute; l’operazione della serie nasce proprio da questo concetto: esasperare alcune dinamiche umane all’interno d’un luogo chiuso senza vie d’uscita. È come i reality show amplificati che portano alla luce il peggio dell’uomo percheeacute; sei intrappolato senza possibilità d’evasione; i conflitti si acuiscono. Tuttavia ho scoperto anche episodi toccanti d’umanità e solidarietà: ad esempio il primo giorno da detenuto viene preparato il letto dagli altri detenuti per chi appena arriva.Le nostre prigioni sono fatiscenti, principalmente ottocentesche o addirittura settecentesche; dovremmo investire maggiormente nel nostro sistema penitenziario poicheeacute; siamo uno dei Paesi europei più sanzionati dalle istituzioni internazionali. Le nostre carceri risultano disumane sia per i detenuti sia per gli agenti penitenziari che vi lavorano. Purtroppo nell’ultimo anno la situazione è peggiorata notevolmente con l’aumento esponenziale dei suicidi tra i det