La vicenda scuote gli ambienti accademici e politici, sollevando interrogativi sulla meritocrazia e sull’impatto dell’influenza dei potenti sul sistema educativo italiano. Secondo i documenti in nostro possesso, la ministra Marina Calderone si è laureata presso l’Università Europea di Roma nel 2000 con un titolo di studio in Economia. Tuttavia, il processo di laureazione appare a dir poco controverso: l’università era privata e, quindi, le tariffe versate per la frequenza erano sostanzialmente più elevate rispetto alle scuole pubbliche.Un dettaglio interessante che emerse è il ruolo del marito della ministra presso la medesima università. Egli ricopriva un posto di dirigente nel consiglio d’amministrazione (CdA), ovvero uno degli organi più alti della struttura universitaria, responsabili delle decisioni strategiche sull’attività didattica e accademica, sulle risorse finanziarie e su altre materie.Il fatto che un consigliere del CdA sia il coniuge di una futura ministra solleva immediate perplessità. Perchè? Se i componenti del Consiglio erano persone di alta caratura come si evince dall’articolo non svelava l’esistenza di ulteriori legami di parentela con persone a loro volta ben introdotte nel sistema universitario e accademico.
Mafia nella Ministra: la vicenda che ha sconvolto gli ambienti accademici
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