08 marzo 2024 – 16:46
In occasione della Giornata internazionale della donna, centinaia di donne si sono riunite in Pakistan per manifestare contro le molteplici forme di violenza e discriminazione che ancora affliggono il Paese. Le marce dell’8 marzo, denominate “Aurat” (donna), hanno rappresentato un’importante piattaforma per mettere in luce questioni cruciali come le molestie in strada, il lavoro forzato e la sottorappresentazione femminile nei ruoli politici.L’evento principale a Islamabad, organizzato da Farzana Bari, ha visto la partecipazione di centinaia di donne determinate a far sentire la propria voce attraverso balli, canti e discorsi. Bari ha denunciato le varie forme di violenza subite dalle donne pakistane, che vanno dalla violenza fisica e sessuale alla discriminazione culturale, evidenziando l’impunità con cui spesso gli aggressori agiscono.Le statistiche delle Nazioni Unite confermano la difficile situazione delle donne in Pakistan, dove solo il 21% lavora e meno del 20% delle ragazze nelle aree rurali frequenta la scuola secondaria. Nelle elezioni legislative recenti, solo 12 donne sono state elette nel Parlamento nazionale, principalmente grazie ai seggi riservati loro dalla Costituzione. La società pakistana è ancora fortemente influenzata da un rigido codice d’onore che limita le libertà delle donne e perpetua una cultura patriarcale.Ogni anno, molte donne vengono uccise da uomini che ritengono abbiano violato questo codice d’onore, evidenziando la necessità urgente di cambiamenti strutturali e culturali per garantire alle donne pari opportunità e protezione dai maltrattamenti. Le manifestazioni dell’8 marzo rappresentano quindi non solo un momento di protesta ma anche un appello per una società più equa e inclusiva per tutte le sue cittadine.