Nelle strade di 30 città italiane, un venerdì caldo ha visto migliaia di studenti riversarsi in piazza per partecipare al ‘No Meloni day’. L’aria era densa di slogan incisivi, cartelli colorati e manichini bruciati a simboleggiare il dissenso nei confronti della politica. Non sono mancate azioni più estreme come l’imbrattamento di foto dei ministri con vernice rossa, gesto simbolico di protesta e ribellione.Tuttavia, la giornata non è stata solo caratterizzata da manifestazioni pacifiche: a Torino si sono verificati scontri tra manifestanti e forze dell’ordine che hanno portato al ferimento di 20 poliziotti. La situazione è degenerata ulteriormente con un blitz alla Mole Antonelliana, simbolo della città piemontese, che ha contribuito ad innalzare la tensione già palpabile nell’aria.L’evento ha evidenziato una profonda frattura sociale e politica all’interno del Paese, mettendo in luce le divergenze e le contraddizioni che animano la società italiana. La voce degli studenti si è fatta sentire con forza, esprimendo dissenso e malcontento nei confronti delle decisioni politiche attuali.In un contesto segnato da turbolenze sociali e conflitti generazionali, il ‘No Meloni day’ rappresenta un momento significativo di mobilitazione civile e partecipazione attiva alla vita democratica del Paese. Le piazze italiane sono state teatro di una giornata intensa e carica di emozioni contrastanti, dove la voce dei giovani ha cercato di farsi spazio all’interno del dibattito pubblico nazionale.
Manifestazioni studentesche in 30 città italiane: tensione e scontri al ‘No Meloni day’
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