“Manipolazione ideologica a Mariupol: studenti costretti a ringraziare soldati russi”

Gli studenti di Mariupol, nella regione ucraina di Donetsk (est), sono costretti a scrivere “lettere di gratitudine” ai soldati russi: lo riporta Ukrinform, che cita il Comune della città occupata.Le scuole nella Mariupol occupata stanno costringendo i bambini a scrivere lettere di gratitudine ai soldati russi – si legge in un comunicato stampa del Comune. Gli studenti devono ringraziare gli occupanti per la ‘liberazione’ della loro città. Questo atto forzato è parte di una strategia più ampia volta a manipolare ideologicamente i giovani e a cancellare l’identità ucraina. Le autorità locali denunciano le organizzazioni pseudo-patriottiche e le lezioni di patriottismo imposte, che cercano di glorificare i militanti russi e gli invasori.Il Consiglio comunale di Mariupol ha evidenziato come i cosiddetti “difensori” abbiano in realtà distrutto la città e causato morte e distruzione tra la popolazione locale. Queste azioni mirano a militarizzare le giovani menti, instillando odio verso la propria cultura e identità nazionale. L’obiettivo delle forze russe è chiaro: cancellare l’essenza stessa dell’ucrainità, sostituendola con un’ideologia straniera e oppressiva.Le tattiche utilizzate includono addestramento militare nelle scuole, celebrazioni della Giornata del Difensore della Patria russe e campagne propagandistiche volte a esaltare l’invasione. Tuttavia, nonostante questi sforzi coercitivi, il Consiglio comunale sottolinea la resistenza della comunità locale nel difendere la propria identità e nel respingere gli attacchi alla cultura ucraina.In un contesto in cui la libertà individuale viene soffocata dall’oppressione straniera, emerge la determinazione dei cittadini di Mariupol nel preservare la propria storia e tradizioni. La lotta per mantenere viva l’ucrainità diventa un simbolo di resistenza contro chi cerca di imporre una narrazione distorta sulla realtà locale. Attraverso la consapevolezza e il coraggio dei giovani studenti che rifiutano di piegarsi alla propaganda nemica, si apre uno spiraglio di speranza per il futuro della regione.