La tragedia di Marcinelle, avvenuta poco prima della firma dei Trattati di Roma, rappresenta un evento cruciale nella storia europea. È un ricordo ancora vivo nella memoria collettiva del continente, un monito che richiama alla necessità di creare consenso e solidarietà all’interno del Parlamento europeo. La proposta avanzata dal vicepremier Antonio Tajani di istituire una “Giornata europea” della memoria in onore delle vittime dell’8 agosto 1956 al Bois du Cazier in Belgio, dove persero la vita 262 minatori, di cui 136 italiani, è un gesto significativo per rendere omaggio a coloro che hanno sacrificato le proprie vite sul lavoro.Questa commemorazione non riguarda solo gli italiani ma coinvolge tutte le comunità emigrate nel mondo, simbolo del contributo straordinario che hanno dato al benessere dei Paesi ospitanti e dello sforzo di integrazione attraverso il lavoro. Marcinelle non è un caso isolato, bensì rappresenta una serie di tragedie legate all’emigrazione italiana come quella della miniera statunitense di Monongah nel 1907. Questi eventi drammatici ci spingono a impegnarci sempre di più per garantire normative chiare e controlli rigorosi per prevenire incidenti sul lavoro.Nella tragedia di Marcinelle si sono uniti nella morte minatori provenienti da 12 Paesi diversi, un tributo doloroso che abbraccia Belgio, Polonia, Grecia, Germania, Francia, Ungheria, Inghilterra, Russia, Ucraina e Algeria. È nostro dovere onorare la memoria di queste vittime e lavorare instancabilmente affinché tali tragedie non si ripetano mai più. L’obiettivo è costruire un’Europa basata sul lavoro dignitoso e sulla crescita economica con l’uomo al centro delle politiche e delle decisioni.
“Marcinelle: memoria e solidarietà per le vittime della tragedia mineraria del 1956”
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