18 giugno 2024 – 16:02
L’alpinista Marco Camandona, originario della Valle d’Aosta, si è lanciato in una nuova avventura verso il Pakistan con l’ambizioso obiettivo di completare la scalata delle 14 vette che superano i 8000 metri senza l’ausilio di ossigeno. Questa volta, il suo sguardo è rivolto verso i maestosi Gasherbrum 1 e 2, immerse nel suggestivo massiccio del Karakorum. Accanto a lui c’è Dante Luboz e Abele Blanc, quest’ultimo un raro esemplare italiano che può vantare di aver conquistato tutte le cime più alte del mondo.È stato proprio Abele Blanc, guida originaria di Aymavilles, a introdurre Marco all’alpinismo molti anni fa. Un legame forte e duraturo che li ha portati a vivere insieme esperienze straordinarie in montagna. “Nel 1996 – racconta emozionato Camandona – abbiamo affrontato per la prima volta una spedizione insieme; oggi ci prepariamo per un viaggio che si prospetta lungo e ricco di emozioni indimenticabili”.La carriera alpinistica di Marco Camandona è costellata da successi straordinari: ha scalato varie vette senza l’utilizzo di bombole d’ossigeno, dimostrando una determinazione e una resistenza fuori dal comune. Tra le sue imprese più significative troviamo la conquista del Cho Oyu (8.210 metri) e dello Shisha Pangma (8.048 metri) nel lontano 1998, seguite dalla scalata del temibile K2 (8.611 metri) nel 2000. Successivamente sono state raggiunte l’Annapurna (8.091 metri) nel 2006, l’Everest (8.848 metri) nel 2010, il Kangchenjunga (8.586 metri) nel 2014 e il Makalu (8.463 metri) nel 2016.Negli anni successivi ha continuato a sfidare se stesso e la natura scalando il Lhotse (8.516 metri) nel 2018, il Manaslu (8.163 metri) nel 2019 e il Dhaulagiri (8.067 metri) nel 2021. Ancora non sazi di nuove sfide, ha affrontato con coraggio il Nanga Parbat (8.126 metri) e il Broad Peak (8.047 metri), dimostrando una determinazione eccezionale che lo contraddistingue come uno degli alpinisti più audaci e talentuosi della sua generazione.