14 settembre 2024 – 19:47
Marina Abramović si trasforma in una sorta di alter ego di Maria Callas nell’opera cinematografica ‘Seven deaths’, che rappresenta il fulcro della mostra ‘between breath and fire’, inaugurata presso il gres art 671, il nuovo centro per l’arte contemporanea ospitato in un’ex area industriale a Bergamo.Il legame con la celebre soprano – di cui si commemora il centenario dalla nascita – affonda le sue radici nell’adolescenza dell’artista serba. Abramović ricorda vividamente il momento in cui ascoltò per la prima volta la voce della Divina nella cucina della nonna a Belgrado: nonostante non comprendesse le parole in italiano, fu travolta da una scarica elettrica che le attraversò tutto il corpo, scatenando un’emozione intensa e irrefrenabile. Quel momento segnò profondamente la sua vita artistica e personale.Attraverso un’installazione filmica, Marina Abramović fa rivivere sette eroine tragicamente interpretate dalla Callas, accompagnate dai suoi celebri assoli. L’artista sottolinea la potenza espressiva della diva sul palco contrastata dalla sua infelicità nella vita privata, culminata in una morte avvolta dal mistero dell’amore. Anche Abramović ha vissuto un amore travolgente che l’ha portata alla disperazione, ma è stato proprio il suo lavoro artistico a salvarla da quel baratro emotivo.Oltre all’imponente installazione video, la mostra presenta 30 opere storiche e recenti suddivise nelle sezioni Breath, body, the other, death. Tra queste spicca l’esperimento sonoro Tree del 1972 presentato per la prima volta al SKC Cultural Centre di Belgrado: qui il canto degli uccelli diffuso tra gli alberi sfuma i confini tra naturale e artificiale, realtà e finzione, mortalità e trascendenza.Marina Abramović sottolinea che questa mostra è un evento unico poiché integra non solo il suo lavoro performante ma anche le sue ultime ricerche sull’utilizzo di nuovi materiali e formati innovativi. Un esempio tangibile è rappresentato dall’opera lirica Seven Deaths trasformata successivamente in un’affascinante installazione video che testimonia l’incedere costante dell’artista verso nuove frontiere creative e concettuali.