04 marzo 2025 – 14:44
Martina Gentile, figlia dell’insegnante Laura Bonafede e storica compagna di Matteo Messina Denaro, è stata condannata a 4 anni e 8 mesi di reclusione e un anno di libertà vigilata dal gup di Palermo. Considerata una pedina fondamentale nella rete di supporto al latitante, è stata accusata di favoreggiamento e procurata inosservanza della pena. Il pm Gianluca De aveva richiesto una condanna a 8 anni per favoreggiamento aggravato, sottolineando il ruolo della Gentile nell’agevolare la mafia e nel favorire l’evasione della giustizia. Si sostiene che la donna abbia partecipato attivamente alla rete che garantiva le comunicazioni tra il latitante e gli affiliati liberi.In passato, Martina Gentile si era dichiarata fiera della sua discendenza dal boss Leonardo Bonafede attraverso un necrologio. Figlia di un criminale e madre di una bambina, come dimostrano i numerosi pizzini sequestrati a Messina Denaro, era profondamente legata al latitante che l’aveva accolta come una figlia sin da giovane età. Durante il suo interrogatorio con il gip dopo l’arresto, ha scelto di non rispondere alle domande ma ha rilasciato dichiarazioni spontanee confessando il legame affettivo che la legava al capomafia da quando era bambina, pur comprendendo in seguito che quell’affetto non era ricambiato.Martina Gentile ha raccontato dettagli sulla vera natura del boss, inclusa la sua relazione con sua madre – condannata successivamente a 11 anni e 4 mesi – solo recentemente scoperta. Questa rivelazione ha spinto la donna a prendere le distanze dall’ambiente criminale in cui era cresciuta trasferendosi a insegnare a Pantelleria e intraprendendo un percorso verso la legalità attraverso incontri con assistenti sociali e associazioni antimafia. Nonostante il legame familiare con figure criminali importanti come suo padre biologico, Martina Gentile sembra ora impegnarsi attivamente nel superare il suo passato oscuro ed abbracciare valori più positivi per sé stessa e per sua figlia.
