“Maysoon Majidi assapora libertà: revocata misura cautelare in carcere”

Maysoon Majidi ha finalmente potuto assaporare la libertà dopo dieci mesi di prigionia, un periodo che lei stessa definisce come un anno perso irrimediabilmente. Accusata di favoreggiamento all’immigrazione clandestina, è stata ritenuta la presunta scafista di una imbarcazione che trasportava 77 migranti a Crotone. Tuttavia, la sua difesa è riuscita a ribaltare le accuse e dimostrare che Maysoon non aveva un ruolo chiave nell’organizzazione del viaggio dei migranti, ma era semplicemente una passeggera a bordo dell’imbarcazione.Il Tribunale di Crotone, presieduto dal giudice Edoardo D’Ambrosio, ha revocato la misura cautelare in carcere grazie alle testimonianze che hanno ridimensionato le accuse nei confronti della Majidi. Gli elementi emersi durante l’udienza hanno evidenziato come la donna non avesse un coinvolgimento diretto nel favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, bensì avesse semplicemente legami con il capitano dell’imbarcazione.La decisione del Tribunale si basa sul fatto che non sono emersi gravi indizi di colpevolezza nei confronti di Maysoon Majidi e che il quadro accusatorio è stato notevolmente ridimensionato dalle testimonianze raccolte. Pertanto, la donna potrà attendere l’udienza conclusiva del processo prevista per il 27 novembre in libertà, ospitata in un appartamento a Reggio Calabria messo a disposizione dal suo avvocato Giancarlo Liberati.Questa vicenda mette in luce quanto sia importante il lavoro della difesa nell’accertare la verità e nel garantire i diritti fondamentali delle persone coinvolte in situazioni delicate come quella vissuta da Maysoon Majidi. La lotta per i diritti umani continua ad essere al centro delle sue azioni e il gesto simbolico delle tre dita alzate al momento della liberazione rappresenta la sua determinazione nel combattere per ciò in cui crede.