07 maggio 2024 – 11:30
La cooperativa sociale Medihospes è stata recentemente aggiudicataria dell’appalto per gestire l’accoglienza nei due centri nel porto di Shengjin e a Gjader, con un ribasso del 4,94% sulla base d’asta, per una cifra superiore ai 133 milioni di euro. Tuttavia, nonostante l’importanza dell’incarico, i centri non saranno pronti prima dell’autunno, creando preoccupazione sulle condizioni in cui verranno ospitati i migranti provenienti da Paesi sicuri soccorsi nel Mediterraneo.Medihospes ha una lunga storia nella gestione dei centri per migranti in Italia e ha suscitato numerose polemiche riguardo alle condizioni poco dignitose offerte agli ospiti. La società è stata coinvolta in diverse indagini giudiziarie e accusata di avere legami con la criminalità organizzata, in particolare con il caso noto come Mafia Capitale.Un recente studio condotto da Action Aid e Openpolis ha evidenziato varie criticità nel sistema di accoglienza gestito da Medihospes, sottolineando opacità nei ricavi della società che nel 2022 si aggiravano intorno ai 90 milioni di euro. In passato, la società è stata oggetto di denunce anche per le gravi condizioni riscontrate nei centri di accoglienza come Borgo Mezzanone e Bari Palese.Nonostante le contestazioni e le inchieste a suo carico, Medihospes ha sempre respinto le accuse sostenendo che i suoi ricavi fossero inferiori a quanto riportato dagli enti investigativi e che tutti i procedimenti legali si sono conclusi con proscioglimenti e assoluzioni. La società ha anche negato qualsiasi collegamento con gruppi coinvolti nell’inchiesta Mafia Capitale, cercando di difendere la propria reputazione e la propria integrità professionale.