30 giugno 2024 – 19:45
Giorgia Meloni si trova a Bruxelles con l’obiettivo di evitare che i nodi vengano al pettine prima che diventi inevitabile. Il suo intervento alle Camere ha attirato l’attenzione delle cancellerie europee, prefigurando una posizione decisa da parte di Roma riguardo ai vertici dell’Unione Europea. Tuttavia, il governo rischia di creare tensioni votando contro Ursula von der Leyen, mettendosi in contrasto con la maggioranza che guida l’Europa. In questo scenario incerto, Meloni deve muoversi con cautela, considerando anche le divergenze di opinione tra i tre partiti al potere in Italia riguardo alle nomine europee.Le posizioni variano da Forza Italia – parte del PPE e quindi favorevole a von der Leyen, Antonio Costa e Kaja Kallas – alla Lega, che accusa Bruxelles di un presunto colpo di Stato. Le critiche infuocate di Meloni verso Bruxelles durante il summit all’Europa Building sono state attenuate dai commenti positivi di alcune fonti europee, che hanno elogiato il suo approccio costruttivo nonostante sia apparsa meno brillante del solito.La trattativa sotterranea tra la maggioranza pro-Ursula e Meloni potrebbe evitare un voto palese sul trio von der Leyen-Antonio Costa-Kaja Kallas grazie a un possibile “consensus” che permetterebbe ai leader di non esprimersi apertamente contro o a favore delle decisioni del summit. Questo escamotage è stato utilizzato in passato durante le negoziazioni per l’adesione dell’Ucraina all’UE.Il nodo italiano si fa sentire anche nel vertice del PPE, dove i Popolari rischiano divisioni sull’apertura all’Ecr. L’attacco di Meloni ha complicato la posizione del ministro degli Esteri Tajani, che invita il Ppe a considerare la presenza italiana nel governo. Il presidente cipriota Christodoulides agisce da mediatore tra Meloni e gli altri leader europei.Donald Tusk si mostra scettico ma aperto alla premier italiana e sottolinea l’importanza della sua presenza nelle decisioni cruciali. Il sostegno a Ursula da parte dell’Italia è legato alla richiesta di una vicepresidenza esecutiva della Commissione Europea.