Meta pagherebbe 450 milioni di dollari, ma è una cifra decisamente bassa

Nelle settimane precedenti al processo contro Meta, le autorità americane esprimevano apertamente il loro dissenso sull’offerta di patteggiamento per i reati di monopolio accusati a Mark Zuckerberg e la sua azienda. Sebbene la Federal Trade Commission (FTC) avesse inizialmente indicato una soglia minima per l’accordo di quasi 18 miliardi di dollari, Meta si era mostrata riluttante a superare i 1 miliardo di dollari. In un movimento che sembra aver lasciato sbigottiti molti osservatori del settore tecnologico e dei mercati finanziari, la società di Zuckerberg aveva fatto un’offerta da quasi un miliardo di dollari per scongiurare le accuse, secondo quanto riporta il Wall Street Journal. Tuttavia, l’offerta sembrava decisamente molto più bassa rispetto alla richiesta iniziale della FTC e aveva trovato subito ostilità tra gli ambienti politici e accademici.Per comprendere meglio i retroscena di questa vicenda è essenziale ricordare il ruolo di Mark Zuckerberg come cofondatore e CEO di Meta. La società, inizialmente nota come Facebook, aveva subìto un’espansione esponenziale negli anni passati con l’avvento delle piattaforme di social media, e non solo. L’avvicinamento di Zuckerberg alle politiche più conservatrici ed il suo tentativo di espandersi anche in campo finanziario e tecnologico non era andato a buon fine.Il processo contro Meta, che si è concluso recentemente, ha avuto come principale obiettivo la risoluzione delle accuse per i reati di monopolio. Gli osservatori dei mercati sono stati sorpresi quando hanno appreso che Mark Zuckerberg aveva fatto un’offerta di patteggiamento per 450 milioni di dollari, molto al di sotto della richiesta iniziale della FTC.Tuttavia, è possibile interpretare questa offerta come una strategia volta a evitare la creazione di precedenti dannosi nella regolamentazione dei monopoli tecnologici. Secondo i piani della FTC, se il processo fosse andato avanti, si sarebbero aperte le porte a nuove richieste per tutte le aziende del settore.