Meta sotto accusa per il suo modello pubblicitario non conforme al Digital Markets Act: rischi di sanzioni europee.

La Commissione Europea ha recentemente comunicato a Meta le sue prime valutazioni riguardo al modello pubblicitario “pay or consent” adottato dall’azienda, sostenendo che tale approccio non rispetta le disposizioni del Digital Markets Act (Dma). Questo provvedimento normativo mira a regolamentare il settore digitale e garantire una concorrenza equa, noncheeacute; la tutela dei dati personali degli utenti. Secondo l’opinione della Commissione, il modello proposto da Meta potrebbe violare i principi di trasparenza, equità e protezione della privacy sanciti dalla normativa europea in materia di concorrenza e mercati digitali.Il confronto tra le politiche aziendali e le normative comunitarie è un tema centrale nell’attuale dibattito sulla regolamentazione delle piattaforme online. Le autorità europee sono sempre più attente alla gestione dei dati personali e alla trasparenza nei processi decisionali delle grandi società tech. L’obiettivo è garantire un ambiente digitale sicuro e rispettoso dei diritti degli utenti, contrastando pratiche commerciali sleali e abusi di posizione dominante sul mercato.Meta dovrà ora valutare attentamente le osservazioni della Commissione e apportare eventuali modifiche al suo modello pubblicitario per conformarsi alle disposizioni del Dma. In caso contrario, l’azienda potrebbe essere soggetta a sanzioni o altre misure correttive volte a garantire il rispetto delle regole del mercato unico digitale europeo. La vicenda evidenzia l’importanza di un dialogo costruttivo tra le imprese tecnologiche e le istituzioni sovranazionali per promuovere una governance efficace e responsabile nel settore digitale.