Il Brescia Calcio, un nome intriso di storia e passione nel panorama calcistico italiano, si trova oggi ad affrontare una crisi profonda che ne determina l’esclusione dal campionato di Serie C nella stagione 2025-2026. Un epilogo doloroso, sancito da un comunicato ufficiale della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), che pone fine a una vicenda complessa e segnata da gravi irregolarità gestionali.La decisione, presa dal Consiglio Federale, non è frutto di un giudizio arbitrario, bensì l’inevitabile conseguenza di un accumulo di inadempienze amministrative e finanziarie che hanno portato alla mancata concessione della licenza nazionale. La FIGC, nel suo comunicato, ha dettagliato un quadro allarmante di violazioni, che spaziano da debiti fiscali significativi a mancati pagamenti verso fornitori e dipendenti, compromettendo la sostenibilità economica e finanziaria della società.La proprietà, attualmente in capo a Massimo Cellino dal 2017, si è trovata ad affrontare una scadenza cruciale fissata al 6 giugno per regolarizzare una parte consistente degli otto milioni di euro di arretrati accumulati. Il mancato adempimento ha scatenato una penalizzazione sportiva, già applicata nella stagione in corso e destinata a pesare ulteriormente sul futuro del club. Questa sanzione, unita alla perdita della licenza, rappresenta un colpo durissimo per i tifosi bresciani e per l’intera comunità locale.La storia del Brescia Calcio è intrisa di momenti di gloria e di talento. Dalla fondazione nel lontano 1911, il club ha lasciato un segno indelebile nel calcio italiano, partecipando a ventitré stagioni in Serie A, l’ultima delle quali risale alla stagione 2019-2020. L’apice del successo si è materializzato nella stagione 2000-2001, quando la squadra si è classificata all’ottavo posto, conquistando un posto di rilievo nel panorama calcistico nazionale.Indimenticabili sono i nomi di giocatori che hanno indossato la maglia biancoblu: Roberto Baggio, con la sua classe e il suo carisma; Alessandro Altobelli, bomber di razza; Andrea Pirlo, architetto del gioco; Luca Toni, goleador prolifico; e persino Pep Guardiola, che ha mosso i suoi primi passi da allenatore professionista. Questi atleti, e molti altri, hanno contribuito a costruire un’identità calcistica forte e riconoscibile, che oggi rischia di essere offuscata dalle difficoltà attuali.L’esclusione dalla Serie C rappresenta una cesura dolorosa, ma anche un punto di partenza per ricostruire il Brescia Calcio sulle basi di una gestione trasparente, sostenibile e improntata alla responsabilità sociale. La strada verso la rinascita sarà lunga e impegnativa, ma la passione dei tifosi e la ricca tradizione del club possono rappresentare un potente motore di speranza e di cambiamento. La sfida è quella di preservare l’eredità sportiva e culturale del Brescia Calcio, garantendo al contempo un futuro solido e prospero per le generazioni a venire.
Brescia Calcio: esclusa dalla Serie C, una storia finisce?
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