martedì 16 Settembre 2025
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Confalonieri: Appello Bis, Pena Ridotta e Futuro Contenzioso

Il lungo e tortuoso percorso giudiziario che ha coinvolto Norberto Confalonieri, ex primario di ortopedia del Cto-Pini di Milano, si conclude oggi con una sentenza d’appello bis che, pur segnando una tappa, lascia aperto un futuro contenzioso.

La vicenda, iniziata con un arresto nel marzo 2017 e costellata di revirementi, si risolve con una condanna a tre anni, resa complessa dalle prescrizioni intervenute su alcune accuse e dall’applicazione dell’attenuante della lieve entità.

L’inchiesta, che aveva gettato ombre sulla gestione del reparto di ortopedia, ruotava attorno a presunte tangenti ricevute per favorire l’acquisto di protesi Johnson e Johnson.
Il primo grado, nel 2021, aveva inflitto a Confalonieri una pena di sei anni e mezzo, successivamente annullata dalla Corte di Cassazione con rinvio, a seguito di un ricorso della Procura Generale.
Questo innescò una nuova fase processuale, l’appello bis.

La sentenza odierna, emessa dalla terza penale della Corte d’Appello presieduta da Renata Peragallo, ha segnato una svolta cruciale.

Le accuse relative a corruzione per l’esercizio della funzione, contestate fino al 31 agosto 2014, sono state dichiarate prescritte.

Parallelamente, i giudici hanno ridefinito la data di consumazione degli altri reati al 31 dicembre 2015, applicando l’attenuante della particolare tenuità e confermando le attenuanti generiche, che hanno prevalso sulle aggravanti.

Anche Stefania Feroleto e Natalia Barberis, coinvolte nel processo, hanno beneficiato di questo rideterminazione, ottenendo la riqualificazione e la conseguente prescrizione delle accuse originarie.
Nonostante la riduzione della pena a tre anni per tutti gli imputati, l’avvocato Federico Cecconi, legale di Confalonieri, ha espresso insoddisfazione, sottolineando come la sentenza, pur riconoscendo implicitamente la fragilità dell’impianto accusatorio iniziale, non soddisfi le aspettative della difesa e che si confida in una revisione in Cassazione.

Un elemento che ha contribuito a rendere particolarmente controverso il caso sono state le presunte intercettazioni emerse durante le indagini, che avrebbero ritratto il medico mentre faceva riferimento a una frattura femorale a un’anziana paziente.
Confalonieri aveva sempre sostenuto che si trattava di una “chiacchiera da bar” decontestualizzata.
In precedenza, era già stato assolto in primo grado dalle accuse di lesioni su pazienti, sia colpose che dolose, a testimonianza delle difficoltà nel provare in maniera univoca le accuse formulate.
La vicenda, oltre a sollevare interrogativi sulla gestione delle risorse sanitarie e sui potenziali conflitti di interesse, evidenzia le complessità del sistema giudiziario, dove i termini di prescrizione, le attenuanti e le variabili procedurali possono influenzare significativamente l’esito dei processi, lasciando spesso un retrogusto di incompiutezza e la prospettiva di ulteriori gradi di giudizio.

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