mercoledì 10 Settembre 2025
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Lombardia contro la PSA: richiesta di alleggerimento a Bruxelles

La Lombardia intraprende un’azione strategica a livello europeo per alleggerire le restrizioni imposte dalla Peste Suina Africana (PSA), una malattia devastante per il settore suinicolo.
L’assessore regionale all’Agricoltura, Alessandro Beduschi, in collaborazione con il Commissario Straordinario Giovanni Filippini, ha presentato a Bruxelles una richiesta di revisione delle aree di restrizione, fondata su dati epidemiologici che indicano un netto miglioramento della situazione.
L’iniziativa si inserisce in un contesto di tre anni di difficoltà per gli allevatori lombardi, penalizzati da blocchi commerciali e limitazioni operative che hanno messo a dura prova la sostenibilità delle imprese.

La prospettiva di una riduzione delle zone vincolate rappresenta un segnale di speranza e un passo cruciale per la ripresa economica del settore.
La diminuzione dei casi di PSA è il risultato di un approccio multidisciplinare e di un impegno congiunto tra istituzioni regionali, ministeriali e, soprattutto, del mondo venatorio.

Il contributo dei cacciatori si è rivelato determinante nel controllo della popolazione di cinghiali, serbatoio naturale del virus.
Parallelamente, l’impiego di unità cinofile specializzate nella ricerca di carcasse, attraverso l’utilizzo di cani molecolari, ha permesso di individuare e rimuovere precocemente i focolai di infezione, limitandone la diffusione.

L’implementazione di barriere fisiche, come recinzioni elettrificate lungo i corridoi autostradali, ha ulteriormente contribuito a ridurre i rischi di dispersione del virus.
La PSA, malattia virale altamente contagiosa e priva di vaccino, ha impattato significativamente sulla filiera suinicola, non solo in Lombardia, ma a livello globale.
La risposta lombarda si caratterizza per un’integrazione di misure di biosicurezza avanzate, sostenute da finanziamenti regionali e nazionali, e per una crescente consapevolezza dell’importanza della collaborazione tra tutti gli attori coinvolti.

L’obiettivo primario è il ritorno graduale alla normalità operativa del settore, preservando al contempo l’identità e le capacità produttive della Lombardia, regione storicamente riconosciuta come uno dei principali poli di eccellenza nella suinicoltura italiana.

La regione intende rafforzare il suo ruolo strategico nel panorama nazionale, garantendo agli allevatori le condizioni necessarie per riconquistare competitività e promuovere una crescita sostenibile, basata su pratiche innovative e responsabili, in grado di minimizzare i rischi di future epidemie e tutelare la salute pubblica.
La sfida ora è tradurre questo alleggerimento delle restrizioni in un vero e proprio rilancio del settore, investendo in ricerca, innovazione e formazione professionale.

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