venerdì 3 Ottobre 2025
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Milano

Milano in strada: un corteo per il futuro.

Milano si riversa in strada.

Un’onda umana, animata da un sentire comune, si concentra in queste ore in preparazione al corteo cittadino che affiancherà lo sciopero generale indetto dalle principali organizzazioni sindacali – CGIL, USB e altre sigle – e sostenuto da un ampio fronte di collettivi e associazioni.

Piazza Oberdan, epicentro di questa mobilitazione, palpita di presenze: migliaia di persone si sono già radunate, un numero destinato a crescere, con conseguente probabile slittamento dell’orario di partenza, sintomo di un coinvolgimento popolare più esteso di quanto inizialmente previsto.

Il flusso di partecipanti non è un evento isolato, ma l’esito di un’attivazione diffusa che converge verso il cuore della città.

Dalle aule dell’Università Statale, dove il dibattito acceso sulle rivendicazioni sindacali si è tradotto in una partecipazione concreta, ai collettivi studenteschi delle scuole superiori, che portano con sé le istanze di una generazione profondamente consapevole delle sfide del futuro, dai centri sociali, veri e propri laboratori di democrazia partecipata, alle associazioni che operano sul territorio, ogni voce si unisce al coro della protesta.
La principale arteria cittadina, il tragitto che da Loreto si estende fino a corso Buenos Aires, si trasforma in un fiume ininterrotto di persone: famiglie, studenti, lavoratori, pensionati, attivisti, ognuno portatore di una storia, di una speranza, di una rabbia legittima.

Non si tratta semplicemente di una manifestazione di dissenso, ma di un atto di cittadinanza attiva, un esercizio di democrazia diretta che rivendica il diritto al lavoro dignitoso, alla giustizia sociale, alla sostenibilità ambientale.

Il corteo, ben più di una semplice passeggiata, è uno spazio di espressione, un palcoscenico dove le istanze silenziate possono finalmente farsi sentire.
Tra gli striscioni e i cori, emergono le preoccupazioni per il precariato dilagante, per la precarietà dei diritti, per le disuguaglianze crescenti, per il futuro del pianeta.
Il rumore dei passi si mescola al suono dei tamburi, alle musiche di protesta, ai messaggi scritti sui cartelli, creando un’atmosfera vibrante di energia collettiva.

Questa mobilitazione non è un episodio isolato, ma parte di un più ampio movimento di risveglio sociale, un tentativo di riscrivere il contratto sociale, di costruire un futuro più giusto, più equo, più sostenibile per tutti.

Il corteo milanese, con la sua forza espressiva e la sua partecipazione popolare, si configura come un tassello importante di questo percorso, un segnale forte e chiaro che il popolo italiano non è disposto a rassegnarsi a un destino segnato dall’ingiustizia e dalla precarietà.
La strada è ora, e la voce del popolo si fa sentire.

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