martedì 14 Ottobre 2025
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Milano, la casa un diritto: presidio a Palazzo Marino contro gli sfratti

Giovedì prossimo, alle ore 17, Palazzo Marino sarà teatro di un presidio vibrante, promosso dall’Unione Inquilini di Milano e provincia.
L’azione non è un evento isolato, ma l’esplosione pubblica di una crisi strutturale che affligge la città, una spirale di disagio abitativo che l’associazione segue con crescente allarme da anni.

Il drammatico suicidio di un pensionato a Sesto San Giovanni, avvenuto poco prima di un imminente sfratto, ha fatto da detonatore, cristallizzando una rabbia diffusa e portando alla luce una realtà troppo spesso ignorata: l’impossibilità, per una fetta sempre più ampia della popolazione, di sostenere il peso insopportabile del caro vita milanese.

La protesta si inserisce in una cornice di emergenza abitativa che vede famiglie, spesso monogenitoriali, e individui – lavoratori precari, anziani soli, studenti – sprofondare in condizioni di vulnerabilità estreme.

Non si tratta di semplici inadempienze contrattuali, ma di un collasso sistemico che vede i redditi, anche quelli derivanti da impieghi, erosi da un mercato immobiliare impazzito e da un costo della vita in costante ascesa.
L’amministrazione comunale, pur riconoscendo la gravità del problema, si trova a fronteggiare una situazione paradossale.

Se da un lato si dichiara sensibile alle richieste di tutela dell’housing sociale, dall’altro si scontra con l’incongruenza di un patrimonio immobiliare pubblico sottoutilizzato.

Circa 6.000 alloggi comunali rimangono inutilizzati, un dato che – al di là delle tecnicismi amministrativi riguardanti la loro presunta destinazione ad altri progetti – evidenzia una profonda contraddizione nella gestione del territorio e alimenta sospetti di privatizzazioni occulte dell’edilizia residenziale pubblica.
La denuncia dell’Unione Inquilini non si limita quindi a segnalare la carenza di alloggi a prezzi accessibili, ma punta a denunciare una politica immobiliare che privilegia interessi economici a scapito del diritto fondamentale alla casa.

La protesta mira a sollecitare un cambio di rotta, rivendicando misure concrete per contenere gli affitti, incentivare la costruzione di edilizia popolare e, soprattutto, garantire un accesso equo e dignitoso all’alloggio per tutti i cittadini, superando l’attuale modello di mercato che rende la casa un bene di lusso e non un diritto inalienabile.

Il presidio vuole essere un monito: la città non può continuare ad essere un luogo dove solo una minoranza privilegiata può permettersi di vivere.

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