sabato 26 Luglio 2025
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Nuova perizia Sempio: impronta palmare in discussione e prove in bilico.

La divulgazione mediatica del deposito di una consulenza tecnica difensiva, a cura del team legale di Stasi, ha generato un’immediata reazione da parte della pubblica difesa.
L’avvocata Angela Taccia ha prontamente minimizzato il significato di tale perizia, sottolineando il suo carattere di consulenza di parte, equiparabile, di fatto, alla propria.
La dichiarazione mira a contenere l’impatto delle nuove evidenze nel contesto di un’indagine complessa e delicata.
L’elemento cruciale sollevato dalla consulenza tecnica difensiva riguarda l’analisi dell’impronta palmare identificata come “traccia 33”.
Le conclusioni dei periti incaricati dai difensori di Sempio negano la riconducibilità di tale impronta all’indagato.
Questa conclusione, se confermata da ulteriori verifiche, rappresenta un elemento significativo che nega la sua presenza sul luogo o sugli oggetti rilevanti per l’inchiesta.
Parallelamente, la perizia tecnica ha escluso la presenza di tracce ematiche rilevanti.

Questa assenza di elementi biologici, cruciali in un’indagine che mira a ricostruire la dinamica di un evento, solleva interrogativi fondamentali sull’affidabilità delle prove precedentemente raccolte e sulla necessità di una revisione critica delle ricostruzioni finora formulate.

La vicenda pone in luce la dinamica tipica dei processi complessi, dove la presentazione di una consulenza tecnica da parte di una delle parti in causa innesca un controgioco, un’analisi comparativa e una rivalutazione delle prove.

La pubblica difesa, pur manifestando fiducia nella risoluzione della vicenda a favore del proprio assistito, sottolinea l’importanza di una valutazione obiettiva e completa di tutte le evidenze, al di là delle interpretazioni potenzialmente orientate.

L’affermazione di fiducia nella “verità” che emergerà sottolinea la convinzione che la ricostruzione degli eventi porterà a una luce favorevole per Andrea Sempio, ma implica anche la consapevolezza che il percorso verso questa chiarezza potrebbe essere ancora lungo e costellato di ulteriori sviluppi e contestazioni.
Il caso evidenzia la necessità di un approccio rigoroso e imparziale nella ricerca della verità, un principio cardine per garantire un giusto processo e una corretta amministrazione della giustizia.
L’attenzione ora è focalizzata sull’esame e la possibile confutazione o conferma delle nuove evidenze presentate, con un impatto diretto sulla direzione e l’esito dell’indagine.

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