sabato 2 Agosto 2025
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Scandalo a Milano: ex assessore e manager sotto inchiesta.

Nel cuore di un’indagine complessa che scuote le fondamenta dell’urbanistica milanese, figure di spicco si trovano a confrontarsi con l’esame del tribunale e, parallelamente, a ricostruire la propria narrazione.
Giancarlo Tancredi, precedentemente assessore alla rigenerazione urbana, si appresta a tracciare un profilo difensivo volto a smentire qualsiasi accusa di interesse personale, ribadendo un presunto impegno esclusivo verso il bene comune e la collettività.
L’indagine, che ha portato alla sua collocazione agli arresti domiciliari, si concentra su dinamiche e decisioni che hanno sollevato interrogativi sulla trasparenza e la correttezza dei processi decisionali in ambito urbanistico.

L’ex assessore, secondo fonti vicine, affronta la situazione con apparente serenità, dedicandosi all’analisi meticolosa degli atti processuali e formulando contromisure difensive.
La convinzione di poter dimostrare la propria innocenza sembra permeare la sua strategia, ponendo l’accento sulla presunta assenza di motivazioni egoistiche o di arricchimento personale.

Il suo legale, l’avvocato Giovanni Brambilla Pisoni, ha ufficialmente presentato ricorso al Tribunale del Riesame, un atto formale volto a contestare la decisione del giudice per le indagini preliminari, Mattia Fiorentini, che ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari.
Il ricorso rappresenta una tappa cruciale nel percorso difensivo, richiedendo una revisione approfondita delle prove e delle argomentazioni presentate dall’accusa.

Parallelamente, anche Manfredi Catella, figura di rilievo in quanto CEO di Coima e precedentemente delegato a responsabilità specifiche, sta sviluppando una strategia difensiva.

Il suo ricorso contro l’ordinanza che ha disposto gli arresti domiciliari è in fase di elaborazione e dovrebbe essere presentato entro la fine della prossima settimana.

La vicenda coinvolge non solo la sfera giuridica, ma anche quella della reputazione e della responsabilità sociale, con ripercussioni potenziali sull’immagine di Coima e sul futuro dei suoi progetti urbanistici.
L’indagine, che si intreccia con questioni complesse di governance, pianificazione territoriale e interessi economici, solleva interrogativi cruciali sulla necessità di rafforzare i meccanismi di controllo, la trasparenza delle decisioni e la responsabilità dei funzionari pubblici, al fine di garantire un’amministrazione efficiente e al servizio del bene comune.
La vicenda si preannuncia un banco di prova per il sistema giudiziario e un momento di riflessione profonda sul ruolo della politica e dell’amministrazione locale nella gestione del territorio.

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