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Tragico Incidente: Due Giovani Vite Spezzate a Paderno d’Adda

La tragica scomparsa di Giorgia Cagliani e Milena Marangon, due giovani ventenni di Paderno d’Adda, ha scosso profondamente la comunità del Lecchese.

La loro vita è stata spezzata il 20 settembre, in un incidente stradale avvenuto mentre si dirigevano a Brivio per partecipare a una festa paesana, un evento che avrebbe dovuto celebrare la spensieratezza e la giovinezza.

Il conducente del furgone, il polacco Krzysztof Jan Lewandowski, attualmente detenuto, è accusato di omicidio stradale aggravato dall’assunzione di stupefacenti – specificamente cannabis – una circostanza che ha contribuito in modo determinante alla dinamica fatale.
La ricostruzione dell’accaduto, desunta dalla testimonianza cruciale dell’amica Chiara Consonni, sopravvissuta all’orrore, getta luce su una scena di imprudenza e distrazione che ha portato alla perdita irreparabile di due vite.
Il gruppo di amiche, dopo aver parcheggiato l’auto nei pressi della palestra di Brivio, si era incamminato verso il cuore della festa, muovendosi in fila indiana lungo la carreggiata.

La descrizione di Chiara rivela una situazione di estrema precarietà: il margine di spazio tra le auto parcheggiate e la strada era ridotto ai minimi termini, costringendo le ragazze a camminare in uno spazio angusto e pericoloso.
La testimonianza di Chiara è particolarmente toccante e offre dettagli impellenti per comprendere la rapidità e la brutalità degli eventi.

Concentrata sulla lettura di messaggi sul proprio telefono, non si è accorta immediatamente dell’avvicinarsi del furgone, la cui velocità rimane incerta ma presumibilmente elevata.
L’istinto di evitare l’impatto la portò a spostarsi lateralmente, mentre il veicolo investiva tragicamente le sue amiche.
La successiva chiamata al 112, immediata e disperata, segnò l’inizio di un’indagine complessa e dolorosa.

Le indagini successive hanno delineato un quadro ancora più preoccupante.
Sembra che il conducente del furgone fosse in viaggio da otto ore, con una sola pausa per la cena, e che stesse trasportando una motocicletta.
La combinazione di un percorso estenuante, il trasporto di un carico ingombrante e l’assunzione di sostanze stupefacenti ha creato una miscela letale.

La difesa tenta di minimizzare la responsabilità del conducente, sostenendo un uso di cannabis avvenuto due giorni prima, ma gli inquirenti si concentrano ora sull’analisi dei tempi di assunzione e sulla valutazione precisa degli effetti della sostanza sul suo stato di vigilanza e sulla sua capacità di guidare.
Le immagini recuperate dagli inquirenti mostrano che le ragazze si trovavano in una zona illuminata da un lampione, suggerendo che la visibilità, sebbene non ottimale, non fu l’unico fattore determinante nella tragedia.

L’inchiesta si prefigge di accertare con precisione tutte le responsabilità e di fare luce su una vicenda che pone interrogativi urgenti sulla sicurezza stradale e sui rischi connessi all’abuso di sostanze.

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