La Grande Brera si appresta a inaugurare una stagione espositiva di ampio respiro, un vero e proprio crocevia culturale che celebra il suo ruolo di istituzione polifonica e di polo museale di primaria importanza.
L’annuncio, presentato a Milano, anticipa un percorso innovativo che intreccia arte, letteratura, digitale e bibliografia, configurando un dialogo continuo tra epoche e discipline.
Il cuore pulsante di questa nuova programmazione sarà una mostra dedicata a Umberto Eco, figura intellettuale imprescindibile del Novecento, che si terrà dal 7 aprile al 6 giugno 2026, a dieci anni dalla sua scomparsa.
La mostra, ospitata nella Biblioteca Braidense, custode dello studiolo ecologico, offrirà un’immersione nel pensiero e nell’opera dell’autore, attraverso documenti inediti, manoscritti, fotografie e reperti che testimoniano la sua straordinaria erudizione e la sua capacità di interpretare il mondo.
La Grande Brera, formata dalla Pinacoteca, Palazzo Citterio e la Biblioteca Nazionale Braidense, si configura come un organismo complesso e dinamico, dove ogni sede esprime la propria identità e, al contempo, contribuisce a creare un’esperienza culturale unica e coinvolgente.
L’obiettivo non è semplicemente esporre opere d’arte o libri rari, ma creare ponti tra passato e presente, tra discipline diverse, stimolando la riflessione e l’interpretazione critica.
Il palinsesto delle esposizioni in programma, che si svilupperà tra la fine del 2025 e la prima metà del 2026, si fonda sull’idea di un “filo rosso” che connette l’arte antica a quella contemporanea, passando per le nuove frontiere del digitale e l’importanza fondamentale delle esposizioni bibliografiche.
Si tratta di un approccio che mira a superare le tradizionali compartimentazioni tematiche e a favorire una visione olistica della cultura, capace di cogliere le interconnessioni e le evoluzioni nel tempo.
La programmazione ambisce a intercettare un pubblico eterogeneo, attento alla qualità e alla profondità dei contenuti, desideroso di scoprire nuove prospettive e di confrontarsi con le sfide del nostro tempo.
L’eredità di Eco, con la sua capacità di decodificare i linguaggi e di rivelare le complessità del reale, costituisce un punto di partenza ideale per questo percorso, un invito a esplorare il mondo con curiosità, rigore intellettuale e spirito critico.
La Grande Brera si propone, dunque, come un laboratorio culturale aperto al dialogo, alla sperimentazione e alla ricerca di nuove forme di espressione artistica e intellettuale.