La Generazione Z, alla ricerca di un’autenticità perduta nell’iper-velocità del digitale, sta riscoprendo un’eleganza atemporale che affonda le radici nel cuore di Milano.
L’estetica “sciura”, un termine lombardo che evoca la figura della donna raffinata e benestante, si sta affermando come un punto di riferimento in un panorama estetico spesso dominato da effimero e superficiale.
Le sciure, custodi di un guardaroba collaudato dal tempo, non sono semplici frequentatrici della moda; sono incarnazioni di un’idea di lusso discreto e di una cura maniacale per i dettagli.
Si tratta di donne che possiedono gioielli d’oro massiccio, orologi simbolo di status, acconciature curate con precisione e un’infinita collezione di capi iconici, frutto di acquisti mirati e duraturi.
Immagini di pranzi nei ristoranti storici milanesi, serate alla Scala, aperitivi in luoghi simbolo come la Galleria Vittorio Emanuele II e la partecipazione a eventi esclusivi, delineano un universo di privilegio e raffinatezza che affascina la giovane generazione.
Sebbene l’immagine della sciura tradizionale possa aver subito modifiche nel corso degli anni, la sua essenza – un’allure sofisticata, un’attenzione impeccabile al dettaglio e un’evidente ostentazione di prosperità tradotta in un abbigliamento appropriato – persiste, pur subendo una reinterpretazione contemporanea.
La possibilità di avvistare una vera sciura, un’icona vivente di questo stile, si presenta ancora oggi durante una passeggiata lungo Via Montenapoleone o in uno storico locale milanese.
Tuttavia, l’affermazione di questa estetica trascende la semplice nostalgia.
Rappresenta una reazione consapevole contro la cultura del fast fashion e un ritorno a una concezione della moda come espressione autentica della personalità.
Un cappotto cammello vintage, una borsa che ha testimoniato una vita intera, un foulard legato al collo come ricordo di un’epoca passata: questi non sono semplici oggetti, ma reliquie cariche di significato emotivo, ereditate e reinterpretate.
La Generazione Z, alla ricerca di un legame con il passato e di un’identità solida, è attenta a cogliere questi segnali.
Il fenomeno è stato amplificato dal profilo Instagram @sciuraglam, nato come progetto di street style di nicchia e diventato rapidamente un vero e proprio fenomeno culturale intergenerazionale.
Con un seguito di oltre 400.000 persone, la maggior parte delle quali sotto i 35 anni, l’account è diventato un indicatore chiave di un nuovo sistema valoriale all’interno del mondo della moda.
Angelo Petrocelli, creatore del profilo, sottolinea come queste donne rappresentino un’icona naturale, non seguano le tendenze ma siano esse stesse la moda, e come i loro armadi raccontino storie di cura, di durata e di potere.
In un’era ossessionata dall’immagine fugace e filtrata, le sciure ricordano che lo stile autentico non necessita di convalida esterna.
Questa crescente popolarità ha portato a collaborazioni inaspettate, come l’asta congiunta con Catawiki, che ha messo all’incanto una selezione di capi simbolo dello stile sciura, rendendone accessibili alcuni elementi a un pubblico più ampio e cementando ulteriormente la sua posizione come trend dominante.
L’estetica sciura, quindi, non è solo una riscoperta del passato, ma una rivisitazione intelligente e contemporanea di un ideale di eleganza che incarna valori di durata, cura e autenticità, in netto contrasto con la precarietà del presente.







