La sala risuonava di applausi, un’ovazione che si riversava su Umberto Orsini, figura emblematica del teatro italiano, insignito della Laurea Magistrale Honoris Causa dall’Università Iulm.
L’evento, celebrato nell’ambito della Giornata dello Spettacolo in collaborazione con Agis, nell’adempimento degli ottant’anni dell’associazione, vedeva protagonisti, accanto al neo-dottore, la Rettrice Valentina Garavaglia, Francesco Giambrone, presidente di Agis, e Claudio Longhi, direttore del Piccolo Teatro, quest’ultimo incaricato della Laudatio.
L’aneddoto iniziale, una battuta autoironica sulla “lunga permanenza” alla facoltà di Giurisprudenza, celava un’emozione profonda, la consapevolezza di aver percorso un cammino artistico e intellettuale lungo quasi settant’anni.
Più che un semplice riconoscimento accademico, questo onore rappresentava un sigillo su una vita interamente consacrata alla scena, un palcoscenico divenuto specchio fedele del suo tempo e, allo stesso tempo, strumento per interpretarlo, decostruirlo e reinventarlo.
Orsini non si definisce primariamente attore, ma piuttosto testimone, un cronista privilegiato della storia umana che si dipana attraverso le luci e le ombre del teatro.
In scena, trascende i confini dei personaggi che incarna, si manifesta nella sua essenza più autentica, rivelando un’esperienza che va ben oltre la recitazione, una sorta di metamorfosi continua in cui l’artista si dissolve nell’opera e viceversa.
La motivazione ufficiale, che lo descrive come colto, appassionato, artista e produttore, sottolinea la sua capacità di coniugare tradizione e innovazione, di guardare al passato per illuminare il futuro.
Il suo percorso, iniziato nel 1957 con la Compagnia dei Giovani, si è snodato attraverso collaborazioni con maestri del calibro di Visconti, Fellini, Zeffirelli, Lavia, Ronconi e Castri, plasmando un’eredità artistica inestimabile.
La direzione artistica dell’Eliseo di Roma per diciotto anni, e la successiva fondazione della Compagnia Orsini, testimoniano il suo desiderio di superare le convenzioni, di creare uno spazio in cui i giovani talenti potessero esprimersi liberamente e trovare un sistema distributivo equo, gestito con la saggezza di un maestro che progetta il futuro del teatro.
Questa visione, che privilegia la formazione e la valorizzazione delle nuove generazioni, si colloca in una continuità con la tradizione del teatro italiano, ma con uno sguardo rivolto all’avanguardia, proiettato verso nuove forme di espressione e nuovi modelli di fruizione.
Il riconoscimento dell’Università Iulm celebra non solo una carriera straordinaria, ma anche un impegno costante verso il futuro del teatro, un futuro che Orsini continua a plasmare con passione e maestria.








