Nell’ambito dell’assistenza agli anziani e alle persone fragili, emerge con sempre maggiore urgenza la necessità di ripensare il ruolo della comunicazione come elemento cardine del processo di cura.
Il progetto “Anni Azzurri (Kos)” e l’associazione “Parole o_stili” ne sono testimonianza, proponendo un approccio innovativo che si fonda su dieci principi guida per una comunicazione consapevole e benefica all’interno delle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA).
Lungi dall’essere un mero scambio di informazioni, la comunicazione in contesti di cura assume una valenza terapeutica profonda.
Ogni espressione, ogni silenzio, contribuisce a plasmare la relazione tra operatore e ospite, influenzando il clima emotivo e il senso di sicurezza percepito.
Un saluto inatteso, un tono di voce brusco, un’omissione di spiegazioni durante un intervento assistenziale possono generare ansia, paura e sfiducia.
Al contrario, una comunicazione gentile e premurosa, attenta alle sfumature del linguaggio verbale e non verbale, costituisce una forma di presenza significativa, un atto di umanizzazione che promuove il benessere psicofisico e rafforza il senso di dignità.
Il progetto si ispira ai principi del “Manifesto della comunicazione non ostile”, declinandoli in termini pratici e operativi per il settore dell’assistenza agli anziani.
Le dieci parole chiave individuate – Cura, Umanità, Tempo, Incontro, Empatia, Consapevolezza, Premura, Dialogo, Rispetto, Conforto – rappresentano un vero e proprio codice etico per gli operatori, un invito a coltivare una relazione d’aiuto basata sull’ascolto attivo, la comprensione profonda e l’attenzione ai bisogni individuali.
La direttrice medica di Anni Azzurri KOS, Chiara Carla Monti, sottolinea come una comunicazione ponderata e rispettosa sia in grado di sostenere l’emotività dell’anziano, consolidando la fiducia e contribuendo a generare un clima di serenità.
Questo si traduce, nella pratica quotidiana delle RSA, in un ripensamento completo delle modalità assistenziali e nella formazione continua degli operatori, mirata a sviluppare competenze comunicative avanzate.
È fondamentale adottare un linguaggio semplice, coerente e facilmente comprensibile, utilizzare il contatto visivo come strumento di connessione emotiva e modulare il tono di voce per trasmettere calma e rassicurazione.
L’organizzazione degli spazi, inoltre, dovrebbe favorire l’orientamento e promuovere un senso di appartenenza, creando un ambiente accogliente e familiare.
In definitiva, l’approccio proposto da “Anni Azzurri” e “Parole o_stili” riconosce nella comunicazione – verbale, non verbale e ambientale – un vero e proprio strumento terapeutico, capace di trasformare radicalmente l’esperienza della cura e di restituire dignità e speranza a chi si trova in una fase vulnerabile della vita.
Si tratta di un modello che guarda al futuro dell’assistenza, promuovendo una cultura della relazione e valorizzando il potere trasformativo delle parole.








