Il Mercato Alimentare di Milano, fulcro nevralgico della filiera agroalimentare nazionale, si confronta con una sfida complessa che intreccia sicurezza, legalità e dinamiche sociali precarie. La gestione, affidata a Sogemi per conto del Comune, ha intensificato gli investimenti infrastrutturali e tecnologici, mirati a garantire la sicurezza delle operazioni commerciali, la salvaguardia del lavoro e l’integrità dei prodotti alimentari. Questi interventi, destinati a completarsi entro la fine dell’anno, rappresentano un passo avanti cruciale per il miglioramento continuo dell’intero comprensorio.Il recente intervento del presidente Cesare Ferrero in Commissione Lavoro e Antimafia ha portato alla luce una problematica persistente: gli accessi non autorizzati al mercato, fenomeni che vanno ben oltre la semplice irregolarità lavorativa. La vicenda ha innescato un dibattito pubblico e sollevato interrogativi sulle strategie più efficaci per contrastare l’illegalità, coinvolgendo il Consiglio Comunale e ponendo l’accento sulla necessità di una risposta articolata e ponderata.Sogemi ribadisce il proprio impegno a operare in piena autonomia gestionale, perseguendo attivamente ogni azione volta a reprimere le attività illegali, in coerenza con i protocolli concordati con la Prefettura e con l’Amministrazione Comunale. La collaborazione con le Forze dell’Ordine e il supporto dell’Amministrazione Comunale sono elementi imprescindibili per elevare il Mercato Alimentare di Milano a modello di eccellenza nel panorama agroalimentare italiano, un obiettivo che richiede un approccio integrato e una visione di lungo periodo.La delicatezza della situazione emerge dalle parole di Ferrero, che descrive una realtà complessa, dove gli ingressi abusivi non si limitano allo sfruttamento del lavoro nero, ma includono anche la commercializzazione occulta di prodotti. La proposta di implementare misure repressive, come l’elettrificazione dei cancelli, è stata però finora escluduta, in considerazione delle conseguenze sociali che tali azioni potrebbero generare. Ferrero sottolinea l’esistenza di una fascia di persone che dipendono da queste attività illegali per la loro sussistenza, un elemento che introduce una dimensione umana e sociale nel contesto della sicurezza e della legalità. Si tratta di individui marginalizzati, per i quali l’accesso al mercato, seppur in forma illegale, rappresenta una fonte di reddito, seppur minima, che li aiuta a evitare situazioni ancora più gravi. Questo scenario richiede un’analisi più profonda delle cause che spingono queste persone a ricorrere all’illegalità, e la ricerca di soluzioni alternative che favoriscano l’inclusione sociale e l’accesso a opportunità legali, preservando al contempo la sicurezza e l’integrità del Mercato Alimentare di Milano. La sfida è quella di conciliare l’applicazione rigorosa della legge con la consapevolezza delle fragilità umane che si celano dietro le violazioni, promuovendo un modello di sviluppo sostenibile che tuteli sia l’economia che la dignità delle persone.
Mercato Alimentare di Milano: Sicurezza, Legalità e Fragilità Sociale
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