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martedì 4 Novembre 2025

Sciopero ferroviario in Lombardia: Trenord al centro del conflitto

Il servizio ferroviario regionale lombardo si trova sull’orlo di una nuova fase di conflitto sindacale.

L’Orsa, principale organizzazione sindacale che rappresenta i lavoratori di Trenord, ha annunciato l’intenzione di proclamare scioperi, a seguito del fallimento dei tentativi di mediazione con l’azienda.

La situazione, resa critica da una prolungata assenza di dialogo costruttivo, riflette una profonda frattura tra le istanze del personale e le politiche aziendali.
L’epicentro della disputa risiede nel mancato rinnovo del contratto aziendale di Trenord, un documento fondamentale che disciplina aspetti cruciali come retribuzioni, orari, sicurezza e welfare.

Il contratto, datato 2012 e scaduto ormai da settembre 2015, ha lasciato i lavoratori in una condizione di precariato normativo e salariale per un decennio, un lasso di tempo in cui il contesto socio-economico e le esigenze del mondo del lavoro hanno subito trasformazioni significative.
La mancata revisione contrattuale assume un significato ancora più rilevante se confrontata con l’evoluzione del quadro normativo nazionale.

Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) Mobilità e Attività Ferroviarie è stato periodicamente aggiornato, con importanti conquiste in termini di diritti e tutele per i lavoratori del settore.
Nel 2016, nel 2022 e più recentemente il 22 maggio 2025, il CCNL ha introdotto innovazioni significative in materia di welfare aziendale, sicurezza sul lavoro, classificazione delle professioni, gestione degli orari e promozione della conciliazione tra vita professionale e vita privata.
Tuttavia, Trenord si erge come un’anomalia nel panorama del trasporto ferroviario italiano, rimanendo l’unica realtà di grandi dimensioni a non aver adeguato il proprio contratto aziendale alle nuove esigenze e alle conquiste del CCNL.

Questo divario si fa ancora più marcato se si considera l’esperienza di Trenitalia, che ha saputo integrare le innovazioni introdotte dal CCNL nel proprio contratto aziendale, garantendo ai propri dipendenti un pacchetto di benefici e tutele allineato agli standard nazionali.
La situazione attuale non è solo una questione di diritti sindacali, ma riflette un problema più ampio di gestione aziendale e di visione strategica.

La mancata volontà di dialogo e la persistenza di condizioni di lavoro obsolete rischiano di compromettere la produttività, il clima aziendale e la qualità del servizio offerto ai cittadini lombardi.
L’Orsa, attraverso l’annuncio dello sciopero, intende dunque sollecitare un cambio di rotta da parte di Trenord, auspicando l’apertura di un tavolo di confronto serio e costruttivo, volto a garantire un futuro più equo e sostenibile per tutti i lavoratori del settore ferroviario regionale.
La capacità di Trenord di rispondere positivamente a questa richiesta costituirà un banco di prova cruciale per la sua credibilità e la sua capacità di evolvere al passo con i tempi.

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