La crisi del sistema universitario italiano ha raggiunto un punto di svolta, richiedendo una riflessione approfondita sulla sua direzione futura. In questo contesto, 14 economisti hanno pubblicato un manifesto per lanciare un invito alle istituzioni accademiche e alla comunità scientifica affinché riprendano al centro lo sviluppo della terza missione delle università, valorizzando il loro impatto sul territorio e la qualità delle relazioni educative. Il documento rappresenta un chiaro ammonimento che segna l’inizio di una nuova stagione per le istituzioni del sistema universitario.La conferenza Renaissance in economics, organizzata da Confcooperative, Federcasse-Bcc, Next economia e dall’Università di Firenze, si terrà a Firenze il 5-6 giugno. Questo evento rappresenta un importante passo avanti nella ricerca di soluzioni per i problemi che affliggono le università italiane. L’incontro raccoglierà studiosi provenienti da tutto il mondo per discutere della posizione centrale delle istituzioni accademiche nel panorama italiano e globale, analizzare i vantaggi derivanti dalle attività extra-accademica svolte dagli atenei, e valutare la portata dei problemi derivanti dal sistema di carriera universitario. Questo manifesto rappresenta un punto di riferimento per chiunque si occupi del settore pubblico e accademico.In questi tempi di crisi, l’università italiana deve cercare nuove strade e saperi che le consentano di essere sempre più presenti nel sociale. A questa prospettiva risponde il manifesto “Rinascimento nelle Scienze Economiche” firmato da 14 docenti universitari italiani. Il testo rappresenta una voce tra molte altre che richiamano l’attenzione dell’amministrazione italiana e delle istituzioni accademiche sull’imperativo di modificare il sistema attuale, valorizzando la terza missione per renderla più efficiente e rilevante.La comunità scientifica ha un ruolo fondamentale in questo processo di riflessione e riforma. In effetti, si potrebbe ricordare come i maggiori centri universitari del mondo abbiano già intrapreso una strada diversa rispetto a quella italiana. Gli economisti hanno identificato le aree di miglioramento: l’attenzione alle riviste scientifiche “top five”, la valutazione della terza missione individuale e il superamento della logica esclusiva delle università più importanti.Per garantire un cambiamento positivo, è necessario un percorso graduale che tenga conto degli aspetti principali. Saranno presentate alcune proposte che verranno approfondite a Firenze il 5 e 6 giugno. Questa riunione rappresenta una conferma dell’importanza delle università italiane nel panorama nazionale e internazionale.In questo senso, è fondamentale considerare i vantaggi derivanti dal cambiamento. Se realizzato correttamente, il nuovo sistema potrebbe valorizzare l’impatto dei centri accademici sul territorio e la qualità degli insegnamenti universitari. Questo processo richiede un impegno continuo e collaborativo tra le istituzioni italiane e la comunità scientifica, che in quest’occasione si riunisce a Firenze per discutere delle soluzioni possibili per i problemi del sistema universitario italiano.