La recente dichiarazione di Stefania Bardelli, figura di spicco nel panorama del movimento “Mondo al Contrario” e fedele sostenitrice delle posizioni del generale Roberto Vannacci, ha innescato una frattura all’interno delle sue componenti locali a Varese e provincia.
L’annuncio di Bardelli, che si propone di candidare una lista civica alle prossime elezioni amministrative del 2027, ha generato un acceso dibattito e una formale presa di distanza da parte di diversi Team Vannacci.
Una nota congiunta, diffusa dai Team Prealpi, Insubria, Valli del Luinese, Laghi e Bustense, esprime chiaramente la non affiliazione di Bardelli alle strutture esistenti del movimento a livello cittadino e provinciale, ad eccezione del gruppo da lei direttamente guidato.
La missiva sottolinea come le frequenti apparizioni mediatiche di Bardelli e le sue esternazioni pubbliche riflettano esclusivamente un’agenda personale, orientata alla ricerca di visibilità e in contrasto con i principi di cooperazione e rispetto reciproco che dovrebbero animare il movimento.
L’obiettivo, secondo i firmatari della nota, è quello di preservare l’unità e la coerenza interna del movimento, valori ritenuti compromessi dall’azione di Bardelli.
La dinamica innescata evidenzia una crescente complessità all’interno di “Mondo al Contrario”, un movimento nato sotto il segno di una critica radicale al pensiero dominante e all’establishment politico, ma che ora sembra confrontarsi con le sfide tipiche della gestione di un fenomeno sociale in evoluzione.
L’ambizione individuale e la ricerca di leadership emergono come elementi destabilizzanti, mettendo a dura prova la coesione ideologica e operativa del movimento.
Bardelli, a sua volta, ha risposto con veemenza alle accuse, definendo “assurda” la critica da parte di coloro che, a suo dire, ostacolano la libertà di espressione all’interno del movimento.
La sua difesa si concentra sulla presunta difesa dei valori di libertà e indipendenza, sottolineando il sostegno ricevuto dal generale Vannacci e ribadendo la sua determinazione a perseguire il progetto politico da lei intrapreso.
Questa replica suggerisce un conflitto di visione più ampio, che contrappone un approccio individualista e proiettato verso il consenso a un modello più strutturato e gerarchico, tipico dei movimenti politici consolidati.
L’episodio solleva interrogativi sulla sostenibilità del modello “Mondo al Contrario”, un movimento che, pur nato come risposta a una narrazione percepita come monopolistica, rischia di essere travolto dalle stesse dinamiche di frammentazione e competizione che critica.
La disputa tra Bardelli e gli altri Team Vannacci rappresenta quindi un campanello d’allarme, indicando la necessità di una riflessione più approfondita sui principi fondanti del movimento e sulle modalità di gestione delle ambizioni personali all’interno di una struttura collettiva.
Il futuro del movimento dipenderà dalla capacità di conciliare la ricerca di libertà individuale con il mantenimento di un’identità e di una direzione comuni.








