La vibrante Piazza Cairoli a Milano è stata teatro oggi di una significativa manifestazione di solidarietà nei confronti del popolo georgiano, un evento che si è svolto in parallelo con le elezioni municipali a Tbilisi, un processo elettorale avvolto da ombre e preoccupazioni.
L’iniziativa, promossa con forza dalla diaspora georgiana presente in Italia, si è arricchita del sostegno di Europa Radicale, della comunità ucraina – testimone diretta di oppressione politica – e dell’associazione Ponte Atlantico, evidenziando una convergenza di interessi e preoccupazioni per i diritti e le libertà in Europa orientale.
Il peso della manifestazione è stato amplificato dalla presenza e dal sostegno di figure di spicco delle istituzioni europee, come Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento Europeo, la cui voce ha risuonato con un messaggio di sostegno incondizionato.
La manifestazione non si è limitata a una semplice espressione di vicinanza, ma ha rappresentato un appello diretto all’azione.
Pina Picierno ha sottolineato con chiarezza l’importanza di un intervento europeo più incisivo, auspicando l’implementazione di sanzioni mirate a colpire le élite politiche responsabili di erodere i principi democratici in Georgia.
L’argomentazione è stata potente: chi tradisce la democrazia non può beneficiare della libertà di movimento, degli investimenti e dei privilegi derivanti dall’appartenenza al sistema europeo.
Si tratta di una riflessione profonda sulla responsabilità dell’Europa nei confronti dei suoi vicini e sulla necessità di proteggere i valori fondamentali dell’Unione.
Federica Valcauda, di Europa Radicale, ha annunciato l’imminente trasmissione a Giorgia Meloni e Antonio Tajani di un dettagliato dossier riguardante i prigionieri politici e di coscienza in Georgia.
Questa azione simbolica mira a sensibilizzare le autorità italiane sulla gravità della situazione e a sollecitare un intervento diplomatico per garantire il rispetto dei diritti umani e lo stato di diritto.
L’uso del carcere come strumento di repressione politica, come evidenziato da Valcauda, rappresenta una chiara violazione dei principi fondamentali dello Stato di diritto e un’ammissione di fallimento da parte del governo georgiano, guidato da Sogno Georgiano.
La manifestazione ha concluso con un’amara constatazione da parte di Nana Neveriani, rappresentante della comunità georgiana di Milano, che ha messo in discussione la legittimità delle elezioni municipali in corso.
Le accuse di intimidazione degli elettori, restrizioni alla libertà di espressione e manipolazioni delle regole elettorali hanno minato la credibilità del processo democratico.
La comunità georgiana di Milano, con voce ferma, ha rifiutato di accettare una situazione di “normalità” apparente, denunciando apertamente l’oppressione subita dai propri concittadini.
L’evento ha rappresentato un momento cruciale per la comunità georgiana espatriata, un grido di speranza e un monito all’Europa: non voltare lo sguardo sulla fragilità della democrazia nei Balcani.
La solidarietà manifestata a Milano è un segnale chiaro che il popolo georgiano non è solo nella sua lotta per la libertà e la giustizia.