Ministro della Giustizia: preoccupazioni sulla magistratura e l’indipendenza judicial

Il ministro della Giustizia ha suscitato stupore con il suo ricorso alla categoria dell’abnormità, che potrebbe comportare possibili responsabilità disciplinari per i tecnici coinvolti. Questo atteggiamento sembra quasi una minaccia velata ai colleghi del tribunale di Roma, come se volesse sottolineare che in caso di mancata adesione alle direttive governative, sarebbe pronto a intraprendere azioni disciplinari. Tale comportamento è da considerarsi fuori dall’ordinario e desta grande preoccupazione in un contesto così acceso, caratterizzato da toni aggressivi nei confronti del lavoro giudiziario senza precedenti. È urgente un richiamo al senso comune e alla razionalità affinché il diritto venga rispettato da tutti i soggetti coinvolti.Il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati (ANM), Giuseppe Santalucia, ha espresso queste preoccupazioni durante un’intervista a Skytg 24, sottolineando che la magistratura non deve avere compiti politici ma piuttosto garantire il rispetto dei diritti e delle garanzie delle persone. Questo impegno riguarda non solo i cittadini ma anche ogni individuo che si trovi a interagire con la nostra comunità politica e giuridica, indipendentemente dagli orientamenti politici del governo in carica.È fondamentale preservare l’indipendenza della magistratura e assicurare che essa continui a operare nel rispetto della legge e dei principi fondamentali della giustizia, al di là delle pressioni esterne o degli interessi politici contingenti. La difesa dei diritti e delle libertà individuali deve rimanere al centro dell’azione della magistratura, garantendo così un equilibrio tra poteri e tutelando la democrazia e lo Stato di diritto.