07 luglio 2024 – 17:01
Nel cuore della Valle d’Aosta si cela un mistero antico, una leggenda che narra della “Mano del Diavolo”. Si dice che chiunque osi sfidarla venga messo alla prova in modi inimmaginabili. E così fu per il giovane Eddy Ottoz, destinato a diventare un campione di ostacoli, quando si trovò di fronte al primo grande ostacolo della sua vita: la maestra che gli legò la mano sinistra dietro la schiena, costringendolo a usare solo la destra per scrivere. Era il 1949 e il piccolo Eddy vide il suo mondo capovolgersi, perdendo il sorriso e il sonno. Fu allora che suo padre Renzo decise di portarlo da un amico psichiatra, Nadir Vietti, il quale prescrisse al ragazzo di imparare ad utilizzare la mano sinistra.Ma parliamo ora di Aosta, città ricca di storia e tradizioni millenarie. Qui i dinosauri hanno lasciato le loro tracce nel tempo, diventando personaggi leggendari che hanno plasmato l’identità della città del Dopoguerra. La Valle d’Aosta sogna di essere un luogo dove le visioni dei partigiani possano ancora trovare spazio e ispirazione.La politica è un labirinto in cui ci si perde facilmente, ma l’economia turistica è il motore trainante della regione. La scelta del meglio passa attraverso l’osservazione di coloro che eccellono nelle proprie attività.Il sistema istituzionale valdostano funziona grazie all’efficienza dei singoli Comuni, anche se Aosta risulta talvolta sovraccarica rispetto al resto della regione. Forse sarebbe tempo di pensare a una nuova forma federale simile a Washington D.C., dove ogni entità possa contribuire al benessere comune.E sui trasporti? Una ferrovia verso la Francia potrebbe essere un’ottima soluzione, purché sia collegata anche alle principali città italiane come Torino, Milano e Roma. Solo così la Valle d’Aosta potrà continuare a crescere e prosperare nel rispetto delle proprie radici e tradizioni secolari.
