Modifiche organizzative per enti pubblici della Valle d’Aosta approvate dal Consiglio regionale.

Il Consiglio regionale della Valle d’Aosta ha approvato un disegno di legge che introduce importanti modifiche all’organizzazione degli enti pubblici del comparto unico, con l’obiettivo di migliorare la loro efficienza e trasparenza. Tra le principali novità vi è il rafforzamento del ruolo del Segretario generale, che diventerà il “pivô” degli enti pubblici, responsabile della messa in rete dei dirigenti e della presa di decisioni strategiche.Il disegno di legge prevede anche l’ampliamento delle aree funzionali dei dirigenti di primo livello, per favorire una maggiore integrazione tra i settori dell’Amministrazione. Allo stesso tempo, si riduce il numero delle posizioni dirigenziali e si introduce la possibilità di reclutare i dirigenti anche mediante la valutazione di competenze trasversali.Inoltre, il disegno di legge introduce autonome sessioni d’esame per il reclutamento del personale, con l’obiettivo di velocizzare le procedure e renderle più trasparenti. Si abolisce anche l’accertamento linguistico preliminare alle prove di concorso, facendo diventare requisito obbligatorio la conoscenza della lingua francese e/o italiana.La discussione del disegno di legge ha sollevato diverse critiche da parte dei consiglieri regionali. Andrea Manfrin (Lega Vda) ha contestato le modalità con cui sono arrivati gli emendamenti del Presidente della Regione, definendoli “calati dall’alto” e privi di confronto con i diretti interessati.Erika Guichardaz (Pcp) ha definito la legge “irricevibile”, affermando che penalizza i dipendenti del comparto unico. Inoltre, ha criticato la possibilità di comandare d’ufficio i dipendenti in un altro ente, fino a 50 km, senza procedure trasparenti e pubbliche.Infine, il disegno di legge introduce emendamenti sulle pensioni, che penalizzano i dipendenti con più di 42 anni di servizio. Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha replicato alle critiche, sottolineando l’obiettivo della legge di garantire un miglior coordinamento amministrativo e di valorizzare le esigenze degli enti locali e delle realtà più piccole.

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