Save the Children ha lanciato un appello urgente per la riapertura delle scuole nelle Filippine, evidenziando l’impatto negativo della chiusura sul futuro dei bambini.
La situazione dei bambini e degli adolescenti non scolarizzati nei Paesi più esposti alla crisi climatica è allarmante, come sottolineato da Save the Children. L’organizzazione ha condotto un’analisi approfondita che ha rivelato che circa la metà dei 250 milioni di giovani che non hanno accesso all’istruzione primaria o secondaria vive in aree altamente vulnerabili ai cambiamenti climatici.Questo dato preoccupante evidenzia come i Paesi più poveri e fragili siano quelli maggiormente colpiti, dove già esistevano gravi disparità nell’accesso all’istruzione a causa di conflitti, povertà, disabilità e disuguaglianza di genere. I cambiamenti climatici amplificano tali disparità, aumentando la frequenza di eventi meteorologici estremi che compromettono ulteriormente il diritto all’istruzione dei giovani.Le conseguenze delle interruzioni dell’istruzione causate da shock climatici sono devastanti e durature, con effetti negativi sul processo di apprendimento dei bambini. Ad esempio, in Sud Sudan le temperature estreme hanno portato alla chiusura delle scuole per due settimane, mentre nelle Filippine si prevede un aumento significativo delle temperature che potrebbe influire pesantemente sulle attività scolastiche.Kelley Toole, direttrice globale ad interim di Save the Children per la povertà infantile, il clima e le aree urbane, ha sottolineato l’emergenza climatica come una minaccia diretta ai diritti dell’infanzia. È fondamentale agire con urgenza per proteggere l’istruzione dei bambini dagli impatti negativi del cambiamento climatico al fine di evitare ulteriori disuguaglianze e ingiustizie. Il futuro di questi giovani dipende dalle azioni che intraprenderemo oggi per garantire loro un ambiente educativo sicuro e protetto dalla crisi climatica.
