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Europa Viva 2025: L’ascesa della destra sfida Bruxelles

Un’onda di fervore identitario si è infranta nel Palazzo de Vistalegre di Madrid, teatro dell’evento “Europa Viva 2025”, un raduno che ha visto convergere le energie del partito Vox e dei Patrioti Europei sotto il vessillo di una “riconquista” ideologica.
L’arena, gremita fino all’ultimo dei suoi dodicimila posti, pulsava di un’energia complessa, un mix di atmosfere rock, invocazioni di libertà e manifestazioni di scontento popolare, culminate in insulti diretti al leader del governo spagnolo.

Il simbolismo era potente: bandiere spagnole sventolavano in un mare di rosso e oro, mentre il volto di Javier Milei, presidente argentino, campeggiava su magliette che riprendevano il suo grido di battaglia “Libertad, carajo!”, un mantra divenuto icona dell’ascesa globalizzata dell’estrema destra.

L’affluenza massiccia, un segnale tangibile di un’evoluzione nel panorama politico spagnolo, riflette un incremento significativo nei consensi elettorali, con Vox che, secondo i sondaggi più recenti, ha superato la soglia del 17%, conquistando oltre un milione di voti che in precedenza andavano al Partido Popular.

L’organizzazione dell’evento, inizialmente avvolta nel riserbo riguardo alla presenza fisica o virtuale dei leader internazionali, ha visto comunque la promessa di collegamenti in remoto con figure chiave come Viktor Orbán (Ungheria), André Ventura (Portogallo, leader di Chega) e Javier Milei.

L’assenza fisica di questi leader, pur non inficiando l’entusiasmo del pubblico, suggerisce una strategia comunicativa volta a proiettare l’evento come un movimento transnazionale, più che una semplice manifestazione locale.
Jorge Buxadé, esponente di Vox al Parlamento europeo, ha delineato chiaramente gli obiettivi del movimento: una resistenza alle politiche “popolari e socialiste” provenienti da Bruxelles, percepite come un’imposizione alla sovranità nazionale.
Questa retorica, affiancata all’affermazione che il movimento patriottico e sovranista rappresenti una forza politica “mondiale ed europea con maggiore vitalità,” rivela un’ambizione di ridefinire i confini dell’identità politica europea, proponendo un’alternativa che esalti il primato della nazione e la critica alle istituzioni comunitarie.
L’evento “Europa Viva 2025” non è quindi solo una manifestazione di forza elettorale, ma anche un atto simbolico di rivendicazione di un’identità nazionale e di un’ideologia che si pone in aperta contrapposizione al modello politico dominante, puntando a costruire un nuovo ordine europeo fondato su principi di sovranità, identità culturale e resistenza alle influenze esterne.
La “riconquista” invocata non è solo una questione di potere politico, ma una profonda rielaborazione del senso di appartenenza e del futuro dell’Europa.

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