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Festival Nova: il colonnello Cohen e l’ora prima del disastro.

Nell’imminenza del 7 ottobre 2023, il colonnello Haim Cohen, figura apicale della brigata settentrionale incaricata della sicurezza nel settore di Gaza, si recò nell’area del festival Nova, situato presso il parcheggio di Re’im.

La sua presenza, avvenuta circa un’ora prima dell’orribile irruzione, si inserisce in una sequenza di eventi che avrebbero poi condotto alla catastrofe.
Le prime impressioni del colonnello Cohen furono immediatamente allarmanti.

La folla, stimata in modo impreciso ma attestabile in un numero superiore alle 4.000 persone, rappresentava un’eccezionale concentrazione di persone in un luogo così esposto.

La carenza di risorse di sicurezza era altrettanto evidente: solo due veicoli di polizia erano stati dispiegati per controllare un evento di tale portata, una disparità che preannunciava una vulnerabilità strutturale.
È cruciale considerare il contesto informativo che precedette l’attacco.
La notte precedente, il colonnello Cohen aveva ricevuto segnalazioni, frammentarie forse, ma suggestive di un’attività anomala da parte di elementi di Hamas.
Questi segnali, pur non configurando un quadro completo e definito, sollevavano interrogativi sulla possibilità di un’azione ostile.

La decisione cruciale, assunta dal colonnello Cohen, fu quella di non implementare misure di sicurezza aggiuntive né di prendere in considerazione l’interruzione del festival.
Questa scelta, le cui motivazioni richiedono un’analisi più approfondita, si è rivelata fatale.
La mancata implementazione di precauzioni, come un aumento della presenza di personale di sicurezza, controlli più rigorosi all’ingresso o una valutazione del rischio complessivo, ha contribuito a creare le condizioni ideali per il successivo massacro.

L’episodio solleva questioni complesse riguardanti la valutazione del rischio, la gestione della sicurezza in contesti affollati e la catena di comando in situazioni di potenziale conflitto.

L’analisi dei fattori che hanno portato a questa decisione, inclusi i vincoli operativi, la percezione del rischio e le pressioni politiche, è essenziale per comprendere appieno le dinamiche che hanno portato alla tragedia e per trarre lezioni vitali per il futuro.

La questione non è semplicemente quella di individuare un responsabile, ma di ricostruire un quadro completo per prevenire il ripetersi di simili eventi, esaminando a fondo la cultura della sicurezza e i meccanismi di risposta alle emergenze.

L’assenza di un’adeguata risposta preventiva ha lasciato un vuoto che la brutalità del 7 ottobre ha riempito con conseguenze devastanti.

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