L’avvento di Sanae Takaichi alla presidenza del Partito Liberal Democratico (LDP) in Giappone segna un punto di svolta potenzialmente significativo per il panorama politico e sociale del Paese.
A 64 anni, Takaichi, ex Ministro della Sicurezza Economica, si appresta a diventare la prima donna a ricoprire la carica di Primo Ministro giapponese, un evento storico in un contesto tradizionalmente dominato da figure maschili.
La sua vittoria, sancita da un risultato di 185 voti contro i 156 del suo contendente al ballottaggio, testimonia la solidità della sua base elettorale all’interno dell’LDP e la sua identificazione con le correnti più conservatrici del partito.
Figura strettamente legata all’eredità politica di Shinzo Abe, la cui tragica scomparsa ha lasciato un vuoto nel panorama politico giapponese, Takaichi incarna una visione del futuro che rinvigorisce i principi fondamentali che hanno guidato gli anni di governo di Abe.
Il suo mandato alla guida dell’LDP, esteso fino al 2027, si prospetta come un periodo di consolidamento delle politiche esistenti, con un’enfasi particolare sulla sicurezza nazionale e sulla rivitalizzazione economica.
Pur governando all’interno di una coalizione di governo che, sebbene stabile, necessita di una gestione attenta e di compromessi, Takaichi beneficia del sostegno del partito Komeito, un alleato centrista cruciale per garantire la maggioranza parlamentare.
Nel suo discorso di accettazione, ha espresso l’intenzione di trasformare l’attuale clima di incertezza e ansia che pervade la società giapponese, infondendo un nuovo senso di speranza e fiducia nel futuro.
La carriera politica di Takaichi, iniziata nel 1993 come indipendente, riflette una traiettoria ascendente e un impegno costante verso la difesa dei valori tradizionali giapponesi.
La sua esperienza come ministro di Stato per gli Affari di Okinawa e dei Territori Settentrionali, la presidenza del Consiglio di ricerca politica dell’LDP, e la carica di ministro degli Affari interni e delle comunicazioni, la prima donna a ricoprirla per un periodo così lungo (oltre 1400 giorni), le hanno conferito una profonda conoscenza del sistema politico e amministrativo giapponese.
In linea con il suo modello ispiratore, Margaret Thatcher, Takaichi sostiene con fermezza le politiche “Abenomics”, un mix di stimolo monetario, spesa pubblica e riforme strutturali volte a promuovere la crescita economica a lungo termine.
Tuttavia, la sua appartenenza alla Nippon Kaigi, un’influente organizzazione ultraconservatrice, solleva interrogativi sulle sue posizioni su questioni sociali come i diritti LGBTQ+ e la revisione della Costituzione.
La sua posizione contraria al matrimonio tra persone dello stesso sesso e al doppio cognome, unitamente alla sua favorevolezza alla revisione dell’articolo 9 della Costituzione, che limita la capacità del Giappone di intraprendere azioni militari, la collocano in una posizione apertamente “falco” nei confronti della Cina, un elemento che potrebbe intensificare le tensioni geopolitiche nella regione.
La sua leadership sarà quindi costellata da sfide complesse, che richiederanno un equilibrio delicato tra la difesa dei valori tradizionali e la necessità di affrontare le nuove realtà del mondo contemporaneo.