Montagnani: “Si è evitato il sovraccarico del pronto soccorso, ora spazio ai reparti no Covid”

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Il coordinatore dell’Unità di crisi, nel corso della conferenza stampa telematica del 3 maggio , ha illustrato i piani futuri della sanità valdostana.

Domani partirà la fase 2 dell’emergenza Coronavirus. La Regione e l’USL ritengono che sia fondamentale una riorganizzazione dell’ospedale affinché possano ripartire tutte le attività di cura, oltre a quelle legate al Covid-19. Molte delle scelte fatte finora dall’Unità di Crisi sono state giustificate dalla necessità di non sovraccaricare il lavoro del pronto soccorso, nell’eventualità di lasciare spazio ai pazienti contagiati. Da quanto emerso durante la conferenza stampa il proposito è stato centrato dato che, numeri alla mano, gli arrivi al pronto soccorso non Covid negli ultimi due mesi, se rapportati allo stesso periodo dello scorso anno, si sono dimezzati (5500 nel 2019 e meno di 2500 quest’anno) e si è evitato il sovraccarico del sistema sanitario. Dati fortemente ridimensionati anche nel pronto soccorso traumatologico dove gli arrivi sono passati dai 1500 circa dell’anno passato a circa 440 dell’anno corrente, sempre considerando i mesi di marzo e aprile.

L’obiettivo, ora, dell’USL della Valle d’Aosta è quello di tornare ad occuparsi di tutti gli interventi e le operazioni sospese per via dell’emergenza Coronavirus: “Vogliamo restituire una parte dell’Ospedale ai cosiddetti reparti Covid free” ha affermato Luca Montagnani. Ad oggi infatti risultano aperte le unità Covid free: 2 di medicina, 1 pneumo/nefro, 2 chirurgie multidisciplinari, 1 cardiologia/neurologia, 1 cardiologia/neurologia.

Tra i progetti dell’USL e della Regione Valle d’Aosta vi è l’ampliamento dell’Ospedale Parini e la riapertura dei poliambulatori, nonché “l’individuazione di un Ospedale COVID”.

Inoltre la Regione ha affidato all’USL della Valle d’Aosta il compito di coordinare la microcomunità di Perloz, per un totale di 18 posti, riservata al ricovero di pazienti Covid negativi, che possono essere dimessi dall’Ospedale, ma che non possono ancora rientrare a casa o nella micro.

Sulla polemica della mancanza di tamponi al personale sanitario sollevata dalle organizzazioni sindacali ieri (vedi articolo), Montagnani ha snocciolato alcuni dati: in Valle d’Aosta sono stati effettuati 623 tamponi, le persone testate sono state 471, su un totale di 1500 persone dell’area ospedaliera, a cui vanno aggiunti 312 operatori delle microcomunità.

Per quanto riguarda invece il bollettino dell’Unità di crisi di oggi (3 maggio), i dati riportano un totale di casi testati di 6046 (5931 ieri, con una variazione di 115), con un aumento dei casi positivi che arrivano a 1142 (+6 rispetto a ieri). I casi positivi attuali calano di 28, arrivando a 329 totali, 74 nei reparti Covid (ieri 70), 2 in terapia intensiva (ieri 3), 253 in isolamento domiciliare (ieri 284). I guariti sono aumentati di 33 rispetto a ieri, per un totale di 675, mentre le persone guarite clinicamente sono 220. Si registra 1 decesso che porta il totale a 138. Il numero totale dei tamponi effettuati fino ad ora in Valle è di 8100, di cui 1618 con esito positivo, 6209 negativo e 273 analisi in corso. Si registrano infine 5 sanzioni delle Forze dell’Ordine su un totale di 743 controlli.

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