04 settembre 2024 – 11:45
Il morbo che ha colpito migliaia di ovini in Piemonte sta causando preoccupazione tra gli allevatori e le autorità sanitarie. Il virus, che si è esteso anche ai bovini, minaccia di compromettere le fiere zootecniche programmate per il mese di settembre, un periodo cruciale per gli allevamenti che scendono dagli alpeggi. Dopo l’epidemia nel Canavese, la zona dell’ASL To3 è stata fortemente colpita con decine di allevamenti interessati dal morbo, soprattutto nelle zone di Val Della Torre e Giaveno. Anche Comuni vicini a Torino come Piossasco e Rivalta sono stati segnalati come zone a rischio.Le autorità regionali hanno emanato disposizioni sin dal 14 agosto, chiedendo alle ASL di adottare misure preventive e approvando linee guida operative. Le vaccinazioni degli animali rimangono il metodo più efficace per contrastare la diffusione del virus. I campioni di sangue vengono analizzati dall’Istituto zooprofilattico di Torino e, in caso di positività, anche dall’istituto nazionale in Abruzzo.Il divieto di spostamento degli animali al di fuori della regione è stato imposto a tutti gli allevatori, tranne che per il trasporto verso i macelli. È obbligatorio trattare gli animali con prodotti repellenti prima della partecipazione alle fiere. La situazione è sotto controllo secondo l’ASL To3 che segue i protocolli regionali senza aver ancora emesso direttive specifiche.Si ipotizza una correlazione tra la diffusione del virus e le condizioni igieniche degli allevamenti: quelli meno igienici potrebbero essere soggetti a operazioni di bonifica e disinfestazione. Anche i sindaci stanno mostrando maggiore attenzione a questo problema, con possibili controlli mirati nelle prossime settimane.È importante ricordare che il morbo non rappresenta un rischio per gli esseri umani né per altri animali al di fuori dei ruminanti. L’espansione della malattia sembra essere strettamente legata ai cambiamenti climatici che favoriscono la proliferazione degli insetti vettori.
