Domani, sabato 8 luglio 2023, alle ore 11.00, sarà inaugurata la mostra “Arc-en-ciel des rêves – Sum ergo creo” di Cristina Cancellara e Mathieu Gorelli, organizzata dal Comune di Saint-Rhémy-en-Bosses con il sostegno del Consiglio Valle.
Il Castello di Bosses, che accoglierà l’esposizione fino al 27 agosto, si conferma anche quest’anno luogo d’arte e di valorizzazione dei talenti valdostani, grazie ad una formula consolidata nel tempo: associare un’artista affermata del panorama valdostano, Cristina Cancellara, ad un giovane emergente, Mathieu Gorelli, per promuoverne le opere.
Ad inaugurare la mostra alla presenza dei due artisti saranno il Vicepresidente del Consiglio Aurelio Marguerettaz, il Sindaco di Saint-Rhémy-en-Bosses Alberto Ciabattoni, i critici d’arte Arnaldo Colasanti e Alessandro Parrella.
Cristina Cancellara, lombarda di origine ma valdostana di adozione, si diploma allo Istituto europeo di design di Milano come illustratrice, nel 1992 apre a Valtournenche l’atelier di pittura “Chi cerca trova”, dove realizza oggetti in legno e porcellana dipinti a mano. Nel 2008, crea un nuovo stile battezzato “Bois-Collage” che rivisita in chiave moderna la tradizione del territorio: originali supporti del mondo rurale “d’antan”, come scalette e rastrelli, si animano con sagome lignee colorate di animali, piante e personaggi tradizionali. Nel 2012, sposta il suo atelier a Saint-Vincent: alla realizzazione dei pannelli lignei affianca composizioni pittoriche, inizialmente su carta e, quindi, su tela o tavola a tecnica mista con l’utilizzo di vari materiali.
Come ha scritto Arnaldo Colasanti nel catalogo della mostra, Cristina Cancellara è “la pittura che sorride”: «Se c’è una cosa che dobbiamo chiedere all’arte è che ci dia il modo per rappacificarci con l’assedio della realtà. Ecco, ci insegna la Cancellara: tu sei quello che vedi; non c’è nessun altro arcobaleno dei sogni che conti di più.»
Mathieu Gorelli, 23 anni, è un artista valdostano che si occupa principalmente di disegno a matita iperrealista. Autodidatta, si è avvicinato al disegno per dare sfogo a sentimenti che non riusciva ad esprimere a parole, sperimentando diverse tecniche: dalla pittura all’acquerello all’illustrazione digitale per poi prediligere la semplice grafite. Uno degli artisti che ha influenzato maggiormente il suo percorso è Jono Dry, un artista specializzato nel disegno surrealista, fonte di ispirazione della sua prima opera: Solitude II. Ha seguito diversi corsi con Fabio Cuffari e nel 2022 ha ricevuto un certificato di merito artistico da La Pinacothèque in occasione del Luxembourg Art Prize.
Alessandro Parrella, nella sua presentazione, ha così definito l’arte di Mathieu Gorelli: «È la meraviglia il vero soggetto delle opere di Gorelli, la meraviglia del quotidiano, ma anche la meraviglia dell’insolito o dello straordinario. Mathieu artista del possibile-impossibile con nuovi enigmi.»
La mostra è aperta tutti i giorni dalle 11 alle 19; lunedì chiuso.