07 maggio 2025 – 14:10
Il nucleo carabinieri tutela patrimonio culturale di Napoli ha registrato un anno eccezionale nel recupero di beni culturali e nella lotta contro i traffici d’arte, con quasi 25mila oggetti recuperati per un valore superiore ai 9 milioni di euro. Questo risultato è contenuto nel documento Attività operativa 2024, che riassume le attività del comando carabinieri tutela patrimonio culturale, unità specializzata dell’Arma istituita nel 1969.Nel 2023, i furti sono aumentati di un solo caso rispetto al precedente anno (da 24 a 25), mentre il numero dei sequestri di beni grafico-pittorici-musivi è salito da sette a nove. Inoltre, si sono verificati aumenti nei casi di oggetti librari-archivistici (da 1.029 a 11.178) e reperti archeologici sia interi (da 461 a 564) che frammentati (da 12 a 10.266). Il numero di beni numismatici recuperati è aumentato da 1.785 a 2.910.La lotta contro i reati al patrimonio culturale ha continuato nel 2024, con la prosecuzione dell’azione del nucleo carabinieri di Napoli che ha permesso di perseguire un’associazione a delinquere costituita da 27 soggetti. Questi ultimi sono coinvolti nel settore dell’antiquariato e nell’illecita vendita di beni ecclesiastici.Il nucleo carabinieri ha anche contestato sei sanzioni amministrative, eseguito trentacinque perquisizioni e denunciato cento individui. Tra i beni recuperati, ci sono stati 11.216 oggetti antiquariali, archivistici e librari e 13.739 reperti archeologici (563 integri, 10.266 frammentati e 2.910 monete).I dati dei militari raccontano anche di un aumento del 15% rispetto all’anno precedente nella categoria degli oggetti antiquariali, librari-archivistici e archeologici. Questo incremento si può attribuire sia al numero maggiore di beni recuperati che alla varietà dei reperti scoperti durante le indagini.I carabinieri hanno messo in luce come l’associazione a delinquere operante nel settore dell’antiquariato non solo commetteva il reato di traffico d’arte, ma anche si dedicava alla ricettazione e al traffico di beni ecclesiastici. La stessa associazione era responsabile della sottrazione di reperti archeologici.La documentazione prodotta dal nucleo carabinieri fornisce indicazioni preziose per la lotta ai reati contro il patrimonio culturale e evidenzia la necessità di un’azione coordinata tra le varie strutture operative.