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martedì 4 Novembre 2025

Campania: l’Indice del Sole 24 Ore svela la mappa della criminalità.

La Campania, un mosaico di realtà socio-economiche complesse, emerge dall’analisi dell’Indice della Criminalità del Sole 24 Ore come una regione segnata da dinamiche criminali radicate, sebbene con variazioni significative tra le sue province.
Lungi dall’essere un quadro uniforme, il panorama criminale campano riflette una stratificazione di problematiche che spaziano dall’usura e l’estorsione ai furti, passando per incendi dolosi e rapine, ciascuna con la propria specifica declinazione territoriale.

La provincia di Napoli, fulcro storico e culturale del Mezzogiorno, si posiziona al tredicesimo posto nazionale per indice di criminalità complessivo, con un dato di 132.499 denunce, che seppur indicativo di un lieve decremento rispetto all’anno precedente (una diminuzione di 3.306 denunce), resta elevato se contestualizzato rispetto alla media nazionale.
Questa posizione, tuttavia, non rende giustizia alla particolare gravità di alcune specifiche attività criminali che vi prosperano.
Napoli si distingue, inequivocabilmente, come epicentro nazionale per estorsioni e contrabbando, fenomeni che affondano le radici in una complessa rete di relazioni sociali, economiche e politiche, e che compromettono la sicurezza percepita e lo sviluppo locale.

La sua leadership in queste aree riflette una fragilità strutturale, un contesto in cui la criminalità organizzata non solo persiste, ma si insinua in diversi settori della vita quotidiana.

Parallelamente, la provincia di Caserta assume un ruolo di primo piano per quanto riguarda l’usura, occupando il secondo posto a livello nazionale, dietro solo a Crotone.

Questo dato evidenzia una persistente difficoltà nel contrasto a pratiche creditizie illegali e predatorie, che colpiscono soprattutto le fasce più vulnerabili della popolazione.

L’associazione a delinquere etnea, per la sua posizione geografica e per la sua capacità di creare rapporti, risulta essere particolarmente radicata nel territorio casertano.
La provincia di Salerno, pur non raggiungendo le vette di Napoli e Caserta, si segnala per la sua incidenza nel contrabbando, attestandosi al settimo posto nazionale, mentre Avellino si distingue per la gravità degli incendi, occupando il sesto posto a livello nazionale.
Anche Benevento, seppur in misura minore, contribuisce al quadro nazionale per il contrabbando.
Benevento, contrariamente alla percezione comune, non rappresenta un’isola felice, ma si colloca in una posizione di relativa tranquillità, pur con dati da monitorare.
La sua collocazione nelle ultime posizioni della classifica, sebbene positiva, non deve indurre a sottovalutare la necessità di un impegno costante nella prevenzione e nel contrasto alla criminalità.

L’Indice del Sole 24 Ore, con la sua disamina dettagliata dei singoli reati, sottolinea come la Campania, pur nella sua diversità territoriale, debba affrontare sfide complesse e strutturali nel contrasto alla criminalità, che richiedono un approccio multidisciplinare, che coinvolga forze dell’ordine, istituzioni locali, associazioni di volontariato e la società civile nel suo complesso.

La resilienza delle comunità locali e l’impegno nel promuovere uno sviluppo economico sostenibile e inclusivo rappresentano elementi cruciali per sradicare le cause profonde della criminalità e garantire un futuro più sicuro e prospero per la regione.

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