Progetto Sereno: un’iniziativa di screening per le epatiti virali in Campania, un’opportunità per la salute pubblica e la cura individualeLa sfida globale rappresentata dalle epatiti virali, in particolare l’epatite C (HCV) e l’epatite B (HBV), richiede un approccio proattivo e mirato, soprattutto in regioni come la Campania, storicamente colpite da un’alta prevalenza di queste infezioni.
La disponibilità di terapie innovative, capaci di eradicare il virus in una percentuale elevata di casi, rende lo screening una priorità assoluta di sanità pubblica, un investimento che offre benefici tangibili sia per il singolo individuo che per la collettività.
Il “Progetto Sereno”, promosso dall’Università Federico II di Napoli, si inserisce in questo scenario, offrendo un programma di screening gratuito e anonimo (se richiesto) rivolto agli ospiti over 65 delle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) e delle strutture riabilitative campane.
 L’iniziativa, coordinata scientificamente dal professor Ivan Gentile e dal dottor Biagio Pinchera, con il contributo fondamentale dei dottori Maria Michela Scirocco e Gianpaolo Gargiulo, mira a identificare precocemente i casi non diagnosticati, offrendo un percorso di cura strutturato e tempestivo.
I dati preliminari dello screening rivelano una prevalenza del 5,8% di infezione tra gli over 65 coinvolti, un dato significativamente superiore allo 0,2% riscontrato in programmi simili condotti in Emilia-Romagna, regione che ha attivamente investito nello screening di popolazione.
Questa differenza evidenzia una situazione epidemiologica specifica per la Campania, un’area che necessita di un’attenzione particolare.
La peculiarità del progetto risiede nell’approccio diretto e capillare.
 Gli screening vengono effettuati direttamente all’interno delle RSA e delle strutture riabilitative, utilizzando test rapidi e indolori su sangue capillare.
Questo elimina barriere all’accesso alla diagnosi e permette di raggiungere una popolazione spesso vulnerabile e meno propensa a richiedere assistenza medica.
È fondamentale sottolineare che l’infezione da HCV e HBV può contrarre anche persone che non presentano fattori di rischio apparenti.
In passato, pratiche mediche e odontoiatriche non adeguate, prive di protocolli di sterilizzazione efficienti, hanno rappresentato una via di trasmissione significativa.
La bollitura delle siringhe in vetro, utilizzata per sterilizzare le siringhe, non era sufficiente per eliminare completamente il virus.
La legge nazionale, entrata in vigore nel 2021, prevede lo screening gratuito per le persone nate tra il 1969 e il 1989, per gli utenti di servizi per la tossicodipendenza e per i detenuti.
 Sebbene questa legislazione sia importante, la percentuale di positivi identificati rimane inferiore a quella riscontrata nelle fasce di età più avanzate, in particolare in Campania.
Il successo del progetto non si limita alla diagnosi precoce.
 L’eradicazione del virus grazie alle terapie disponibili non solo elimina la sofferenza individuale, prevenendo la progressione verso cirrosi e carcinoma epatocellulare, ma interrompe anche la catena della trasmissione, proteggendo la salute pubblica.
Il progetto, con l’obiettivo di effettuare mille test su tutto il territorio regionale, ancora più di migliaia di persone attualmente non consapevoli della loro condizione.
e che quindi curabili.
Il Progetto Ser, oltre che un intervento sanitario, deve essere visto come un investimento nella salute pubblica.
 Grazie eque eche le cui ricadutepositive si esteseoltre la sfera privata delle persone coinvolte diretti.
pro e che per i futuri generazionali.



                                    


