Un’ispezione approfondita condotta dalla Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Napoli ha evidenziato una serie di criticità significative a bordo di una chimichiera, imbarcazione di 150 metri e 12.000 tonnellate di stazza, proveniente da operazioni commerciali nel porto di Napoli.
La nave, di bandiera liberiana e soggetta a fermo amministrativo, ha rivelato carenze strutturali e procedurali che destano seria preoccupazione in merito alla sicurezza della navigazione, alla salvaguardia dell’ambiente marino e al benessere dell’equipaggio.
L’analisi, eseguita da ispettori specializzati del nucleo Port State Control (PSC), ha identificato debolezze specifiche nella preparazione dell’equipaggio a rispondere a scenari di emergenza in mare, comprendenti inondazioni, incendi e situazioni di soccorso.
Oltre alla preparazione teorica e pratica, sono state rilevate lacune nella gestione delle procedure di comunicazione, nell’utilizzo corretto dei sistemi di sicurezza e nell’applicazione delle normative internazionali in materia di prevenzione e lotta agli incendi.
Le condizioni di vita a bordo, esaminate nel dettaglio, hanno rivelato inadeguatezze che compromettono il comfort e la salute del personale navigante.
Questi aspetti spaziano dalla qualità dell’alloggio e dell’alimentazione, fino alla disponibilità di spazi ricreativi e alle misure igienico-sanitarie adottate.
L’assenza o la scarsa manutenzione di alcuni dispositivi di sicurezza e l’inadeguatezza delle dotazioni di primo soccorso hanno ulteriormente contribuito alla classificazione della nave come “sub-standard”.
L’azione di controllo si inserisce in un’iniziativa più ampia promossa dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, focalizzata sulla verifica di navi considerate ad alto rischio.
L’obiettivo primario è contrastare il fenomeno delle imbarcazioni che, in violazione delle convenzioni internazionali, operano con standard di sicurezza insufficienti, mettendo a repentaglio la vita umana, la protezione dell’ambiente marino e l’integrità delle risorse economiche legate al trasporto marittimo.
La nave non sarà autorizzata a lasciare il porto partenopeo finché non saranno apportate le correzioni necessarie per risolvere le criticità riscontrate.
La Capitaneria di Porto – Guardia Costiera continuerà a monitorare attentamente l’imbarcazione, richiedendo documentazione comprovante l’adeguamento agli standard previsti e verificando l’effettiva implementazione delle misure correttive.
Questo intervento rappresenta un tassello fondamentale nella salvaguardia della sicurezza marittima e nella promozione di una cultura della responsabilità e della prevenzione nel settore del trasporto marittimo internazionale.