lunedì 8 Settembre 2025
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Incendio doloso in Irpinia: arrestato un 66enne, indagini in corso.

Il 2 agosto ha segnato l’inizio di un evento drammatico, un incendio di vaste proporzioni che ha divorato un ettaro di vegetazione spontanea in una zona particolarmente vulnerabile.

L’incendio, originariamente contenuto grazie alla tempestiva e provvidenziale azione congiunta dei Vigili del Fuoco e delle squadre di Protezione Civile, avrebbe potuto rapidamente estendersi, con conseguenze catastrofiche per l’ecosistema circostante, una ricca area boschiva di inestimabile valore ambientale.
Le indagini, avviate a seguito della segnalazione e coordinate dalla Procura della Repubblica, hanno condotto all’identificazione di un uomo, un 66enne residente a Caposele, come presunto responsabile del disastro.
Le sue azioni, motivate al momento ancora oggetto di approfondimento investigativo, hanno avuto un impatto immediato e potenzialmente devastante per il territorio.
Le prove decisive sono emerse dall’analisi meticolosa delle riprese video acquisite dal sistema di videosorveglianza installato nella localita’ montana di Buoniventre.

Le immagini, nitide e inequivocabili, ritraggono l’uomo mentre, dopo essere disceso da un veicolo, compiva l’atto deliberato di innescare l’incendio, un gesto che ha innescato una catena di eventi pericolosi.
L’ordinanza cautelare, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Avellino su richiesta della Procura, ha disposto gli arresti domiciliari per l’uomo, in attesa di un processo che dovrà accertare la sua responsabilità penale.
La decisione è stata presa per evitare il rischio di inquinamento delle prove e per garantire la sicurezza pubblica, data la gravità delle accuse mosse.

Questo episodio, purtroppo, non è isolato.
Mette in luce una problematica più ampia, quella degli incendi dolosi che colpiscono il territorio, spesso legati a dinamiche complesse, come vendette personali, speculazione edilizia o semplice vandalismo.

La salvaguardia del patrimonio naturale richiede un impegno costante da parte delle istituzioni, attraverso un rafforzamento dei sistemi di controllo e prevenzione, ma anche una maggiore sensibilizzazione della cittadinanza e una più efficace repressione dei reati ambientali.
La protezione dell’ambiente è una responsabilità condivisa, un dovere etico e un imperativo per il futuro.

La ricostruzione della flora danneggiata sarà lunga e complessa, un monito per non ripetere errori che compromettono la salute del nostro pianeta.

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