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Inchiesta a Vallata: Sequestrata azienda di carne, accuse di bancarotta

L’attività imprenditoriale legata alla lavorazione e commercializzazione di prodotti di carne in Vallata, provincia di Avellino, è al centro di un’inchiesta giudiziaria che solleva interrogativi complessi sulla gestione finanziaria e l’integrità del patrimonio aziendale.
L’imprenditore, oggetto di denuncia per bancarotta fraudolenta documentale, patrimoniale e fiscale, è accusato di aver orchestrato un meccanismo volto a sottrarre risorse finanziarie da una società già in liquidazione giudiziale, supervisionata dal Tribunale di Benevento.

Le indagini, condotte dalla Guardia di Finanza sotto la direzione della Procura di Benevento, hanno rivelato un flusso anomalo di capitali, quantificato in almeno quattro milioni di euro, indirizzato verso una società neo-costituita.

Questi fondi, destinati originariamente a saldare debiti tributari pregressi e onorare gli impegni nei confronti dei fornitori, sarebbero stati deliberatamente deviati, configurando un’elusione finanziaria di notevole portata.

La gravità delle accuse ha determinato l’applicazione di una misura cautelare drastica: il sequestro preventivo dell’azienda, esteso non solo alle strutture e ai beni strumentali necessari all’attività produttiva, ma anche alle autorizzazioni, licenze e disponibilità finanziarie presenti sui conti correnti aziendali.

Tale provvedimento, richiesto dal procuratore capo Gianfranco Scarfò e convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Benevento, mira a preservare il patrimonio aziendale e a garantire che i creditori, inclusi l’erario e i fornitori, possano avere una possibilità concreta di recupero dei loro diritti.
L’indagine pone l’attenzione su aspetti cruciali come la responsabilità del management nella gestione delle risorse finanziarie, la trasparenza delle operazioni societarie e il rispetto delle normative in materia di fallimento e prevenzione delle frodi.
Il caso solleva, inoltre, interrogativi sulla vigilanza e il controllo delle attività finanziarie delle imprese, evidenziando la necessità di rafforzare i meccanismi di prevenzione e repressione dei reati finanziari in settori economici strategici come quello della carne.
La vicenda, che è ancora in fase di istruttoria, potrebbe portare a ulteriori sviluppi e all’emersione di nuove responsabilità, con ripercussioni significative sul tessuto economico e sociale della comunità locale.

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