Il futuro di Ischia si proietta ora su un piano di ricostruzione ufficiale, un documento complesso che mira a superare le cicatrici lasciate dal terremoto del 2017 e dalla drammatica frana del 2022.
Più che un semplice elenco di interventi riparatori, il piano si configura come una visione strategica per l’isola, un intreccio di necessità urgenti e ambizioni a lungo termine.
Esso non solo definisce le priorità per la messa in sicurezza sismica e la ricostruzione degli edifici danneggiati, ma disciplina con rigore la delocalizzazione di abitazioni e attività produttive incompatibili con le aree a rischio, rispondendo a un imperativo di sicurezza che non può essere compromesso.
Il piano ambisce a creare un ponte solido tra le diverse scale di pianificazione: dal quadro territoriale e paesaggistico, che ne definisce i limiti e le potenzialità, a quello urbanistico, che ne traduce le linee guida in azioni concrete.
Questo approccio integrato mira a garantire la coerenza degli interventi, preservando l’identità dell’isola e la qualità della vita dei suoi abitanti.
La presentazione ufficiale, avvenuta in un incontro pubblico partecipato da figure chiave come il Presidente della Regione Vincenzo De Luca, l’Assessore all’Urbanistica Bruno Discepolo, la Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio Paola Ricciardi, e il Commissario Straordinario alla Ricostruzione Giovanni Legnini, ha sottolineato l’importanza di un processo partecipativo e trasparente.
Il piano è infatti il risultato di un’approfondita consultazione, che ha visto l’analisi di 539 osservazioni provenienti da enti pubblici, associazioni, rappresentanti della società civile e cittadini.
Parallelamente, è stato approvato lo stralcio funzionale del Piano Paesaggistico Regionale, un documento cruciale per la salvaguardia del patrimonio naturale e culturale di Ischia.
Durante l’evento, il Presidente De Luca ha espresso la volontà di superare le inerzie burocratiche che spesso affliggono i processi decisionali, evidenziando la necessità di un approccio più agile e proattivo.
Ha altresì sottolineato l’importanza della collaborazione con la Soprintendenza e l’Autorità di Bacino, auspicando un equilibrio tra la tutela del passato e la necessità di un rinnovamento che risponda alle esigenze del presente.
La menzione del “terzo mandato” e delle battaglie legali sostenute per la regione, pur intessuta di riferimenti politici specifici, evidenzia la volontà di imprimere un’accelerazione ai processi decisionali e di evitare che la complessità delle procedure blocchi lo sviluppo dell’isola.
Il piano di ricostruzione di Ischia si configura quindi non solo come un atto di ripristino, ma come un’occasione per ripensare il futuro dell’isola, puntando su sostenibilità, resilienza e qualità della vita.







