Crisi di mobilità vesuviana: un piano di gestione Eav inaccettabile e una comunità in stato di protestaMentre la comunità si prepara alla ripresa dell’anno scolastico e del lavoro, l’Ente Autonomo Volturno (EAV) continua a perpetuare un servizio ferroviario inadeguato sulle linee vesuviane, innescando un’ondata di sconcerto e protesta da parte di comitati civici, associazioni di consumatori e rappresentanti ambientalisti.
La denuncia, diffusa attraverso una nota congiunta, è firmata da Enzo Ciniglio, Marcello Fabbrocini, Salvatore Alaia, Salvatore Ferraro, Mariarosaria Imparato e Giovanni Berritto, portavoce di una crescente indignazione popolare.
Il fulcro della disputa risiede in una bozza di programmazione, trapelata negli ambienti EAV e destinata ad entrare in vigore il 1° ottobre, che preannuncia un drastico peggioramento delle condizioni di viaggio.
Si prospettano tempi di attesa che potrebbero raggiungere i 40 minuti, una riduzione significativa delle corse (226 rispetto alle 268 previste dal contratto di servizio del 2015), un aumento dei tempi di percorrenza e una diminuzione della composizione dei treni, con composizioni ridotte a un solo vagone su alcune tratte cruciali.
La conferma dei treni Campania Express e direttissimi per Sorrento, pur essendo un’offerta di nicchia, appare una scelta prioritaria che aggrava le disuguaglianze territoriali.
Persistono inoltre problemi strutturali come il cambio obbligatorio a San Giorgio per la linea Baiano, con intervalli che non superano i 19 minuti, rendendo il servizio praticamente inattuabile.
La gravità della situazione è amplificata dal confronto con i decenni passati, durante i quali la Regione Campania ha investito centinaia di milioni di euro nel sistema di trasporto.
Nonostante queste ingenti risorse, l’EAV sembra incapace di fornire un servizio efficiente, anzi, peggiora la situazione rispetto ad anni in cui l’azienda si trovava in condizioni finanziarie ben più precarie.
Questa deriva gestionale alimenta un senso di profonda frustrazione, soprattutto considerando la disparità di trattamento tra le diverse tratte.
La priorità conferita alla linea per Sorrento, insieme alla tratta Torre Annunziata, a scapito delle aree interne, viene percepita come una scelta deliberatamente penalizzante che frena lo sviluppo economico e turistico di queste zone.
Tale scelta rischia di vanificare gli sforzi congiunti di undici amministrazioni comunali che hanno siglato il protocollo di intesa DMO “Vesuvio”, un’iniziativa volta a promuovere lo sviluppo integrato del territorio.
Un appello è rivolto ai sindaci sottoscrittori, invitati a sostenere la battaglia per un trasporto pubblico più equo e sostenibile.
I comitati pendolari e le associazioni denunciano una strategia di EAV volta a eludere il confronto pubblico, un atteggiamento che riflette una difficoltà ad ammettere il fallimento gestionale delle linee vesuviane.
Pur rimanendo aperti a un dialogo costruttivo e a una revisione del piano di programmazione, si sottolinea la mancanza di soluzioni innovative e la persistenza di approcci obsoleti.
La consapevolezza delle esigenze dei viaggiatori, la conoscenza delle peculiarità dei territori e la diretta esperienza dei disservizi quotidiani rappresentano, a loro avviso, un patrimonio inestimabile che finora è stato ignorato.
Dopo anni di rifiuti e di mancata ascolto, si invoca un cambio di rotta, un’inversione di tendenza che possa finalmente restituire alla comunità il diritto alla mobilità e a un servizio di trasporto pubblico degno di questo nome.
Il silenzio, in questo frangente, non è più un’opzione.